Sarà (meteo permettendo) il ritorno della “notte bianca di Mestre”. Ma l’Happy Friday di venerdì 24 luglio 2020 si annuncia con un sapore del tutto particolare. Perché è la prima volta dopo il lockdown dell’iniziativa che propone nelle vie del centro occasioni di animazione, intrattenimento e shopping negli esercizi commerciali aderenti.
Il “nuovo” Happy Friday
Sono diverse le novità della 4^ edizione, dopo i 114 eventi realizzati dal 2017 a oggi. Anche stavolta, Happy Friday propone, fino alle 23, una serie di appuntamenti con artisti di strada itineranti, musica e un’esposizione di macchine da rally in piazzetta Coin. «Con questa notte bianca – sottolinea Alberto Bozzo, manager del Mestre Shopping District – cerchiamo di ricominciare con la promozione anche fisica degli esercizi commerciali del centro. La differenza è che, pur restando importantissima, gli eventi non saranno più “piazza Ferretto centrici”».
La sosta nei piazzali e sulle strisce blu (escluse le aree di Marghera, San Giuliano, Piazzale Roma e Vega) sarà gratuita dalle 15 alle 20. Così come, tramite i coupon distribuiti dagli esercenti aderenti all’iniziativa, gratuita anche la prima ora ai parcheggi Costa e Candiani.
Punti musicali e animazione per le famiglie
Nel programma, sono previsti, a partire dalle 18, 6 punti musicali in centro: dal dj set di riviera Magellano, a via Verdi; da via Manin a via Mestrina e Galleria Teatro vecchio; da via Palazzo a via Caneve e Corte Legrenzi (con un live acustico). «Li abbiamo pensati – riprende Bozzo – in forma non invasiva, incentrati quasi interamente sulla musica acustica, per non creare situazioni di disagio».
A esibirsi saranno Novak Club con Boogaloo Robert (indie rock, soul, sixties tunes), Dirty Water Blues Duo (acoustic blues rock duo), Ennesimi Acoustic Duo e Steve Giant con il suo “reggae da asporto”.
Piazza Ferretto (alle 18 e alle 21) e il largo Divisione Julia (alle 19.45) ospiteranno invece 3 spettacoli della durata di circa 20’. Ovvero la performance di Davide Ciani, dell’associazione Circo Volante, e di Marianna Andrigo, accompagnata dal gruppo di danza Live Art Culture.
«Sono spettacoli – riprende il manager del Mestre Shopping District – pensati per dare gioia alle famiglie e in particolare ai bambini. Vogliamo offrire loro la possibilità di una serata rilassante in centro, tra aperitivo, shopping e, perché no, cena».
Il Distretto del commercio di Mestre
L’Happy Friday, inserito nel programma le Città in festa del Comune di Venezia, è promosso dal Mestre Shopping District, che conta anche sul supporto di Vela. «In questa configurazione – sottolinea Bozzo – il distretto del commercio ha ormai dietro di sé un anno di storia. I 3 elementi chiave restano l’identità del distretto, l’infrastruttura e la promozione e comunicazione. Questa la portiamo avanti sia con eventi “fisici” che in digitale, su facebook, ma anche con l’app dedicata che raccoglie ormai 175 esercizi».
Il progetto prevede un’importante novità di sviluppo per settembre. «Integreremo nel programma – conclude Bozzo – 3 “polarità”: Marghera-Malcontenta, Zelarino e Gazzera».
Il rilancio del commercio
Le iniziative per favorire la ripartenza dopo l’emergenza coronavirus sono insomma molteplici. Basta pensare, ad esempio, alla concessione in comodato d’uso gratuito dei locali concessa dal Comune ai giovani imprenditori. O a iniziative come “Pane in piazza”, sulla quale si sta lavorando per riproporla a fine settembre, in occasione del weekend di San Michele. «A meno di catastrofi, il sindaco mi ha assicurato che si farà», fa il punto Massimo Gorghetto, presidente di Confcommercio Mestre.
«Sono tutte iniziative – commenta Gorghetto – con cui si cerca di tornare alla normalità. Bisogna essere ottimisti, dopo aver passato momenti di inattesa difficoltà. Le modalità di vendita sono cambiate, ma questo potrebbe anche offrire nuove opportunità per il futuro, perché il commercio va visto in modo più dinamico e moderno. I commercianti, come la gente in generale, hanno bisogno di positività. La ripresa di eventi come Happy Friday è un segnale importante: il tessuto commerciale, ma anche gli stessi cittadini, vogliono riappropriarsi del loro territorio».