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Guida e partenze: le distrazioni fatali

Guida e partenze: le distrazioni fatali

Sono ancora troppi gli incidenti sulle strade. Ecco quali sono le principali cause e quali le precauzioni di adottare

La media è di 456 incidenti, 8 vittime e 615 feriti al giorno.
Sulle strade italiane, sovraffollate in questo mese di agosto per le partenze, si continua a morire.
Le cause maggiori sono sempre legate alla distrazione alla guida (15,1%), al mancato rispetto delle precedenze (12,9%) e alla velocità, spesso troppo elevata (8,4%).
I dati Aci-Istat rilevano che nel 2023 gli incidenti sono stati 166.525, i decessi 3039 (nel 79,5% dei casi hanno riguardato gli uomini, nel 20,5% le donne) e i feriti 224.634.

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Gli altri 4 fattori di rischio

Se le distrazioni, in modo particolare legate all’uso del cellulare, risultano la principale causa, sottolinea l’Istituto Superiore della Sanità in un comunicato, altri quattro fattori di rischio risultano determinanti nell’alterare le capacità di attenzione e concentrazione alla guida.
Primo fra tutti, il consumo di alcol: “il rischio di incidenti – viene rilevato – aumenta in modo esponenziale quando la concentrazione di alcol nel sangue raggiunge i 50 mg/100”. Non solo: “A parità di alcol assunto, il rischio aumenta al diminuire dell’età e al diminuire della frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche”.

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Chi rischia di più per l’alcol

Le fasce d’età a maggior rischio, dunque, sono quelle più giovani.
Che tra i 25 e i 34 anni risultano anche coloro che più di frequente (8%) hanno guidato sotto l’effetto di alcolici nei 30 giorni precedenti secondo l’indagine campionaria svolta da PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)  su uno dei tanti temi che l’ISS monitora per il “raggiungimento degli obiettivi di salute fissati dai Piani sanitari nazionali e regionali e per di contribuire alla valutazione del Piano nazionale della prevenzione”.

I neopatentati seguono di più regole e buon senso

Riguardo l’uso di alcol, tra gli intervistati di ogni fascia di età, 5 su 100 hanno ammesso di aver guidato dopo aver assunto “due o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida”.
“La quota di giovanissimi che si mettono al volante dopo aver assunto alcolici – sottolinea l’ISS smentendo un luogo comune – è leggermente più bassa che nel resto della popolazione: nella fascia d’età 18-21 anni ha dichiarato di aver guidato dopo aver consumato bevande alcoliche il 4% delle persone raggiunte dall’indagine PASSI”.
I neopatentati, dunque, risultano più attenti.

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Attenzione ai farmaci. Usare le cinture posteriori dell’auto

Tra gli altri fattori di rischio (uso di stupefacenti, farmaci e malattie), l’Istituto Superiore della Sanità mette in guardia sui farmaci perché spesso non si dà un giusto peso all’effetto che alcuni tra i più utilizzati possono avere sul nostro grado di attenzione. Tra questi gli antistaminici, i farmaci cardiovascolari, quelli diuretici, gli ormoni o gli antidiabetici e antipertensivi.
Tra le misure di sicurezza da adottare in auto per evitare conseguenze gravi a eventuali incidenti, invece, ISS ricorda l’uso delle cinture posteriori che, nonostante siano obbligatorie, risultano ancora scarsamente utilizzate (36%) da chi viaggia in auto.

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