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Tra indennizzi e sostegni: le novità del nuovo decreto

Tra indennizzi e sostegni: le novità del nuovo decreto

Sono ore calde, per la strategia anti-Covid del Governo.
Dopo le ultime limature al testo, il premier Draghi ha firmato il Dpcm che precisa le attività essenziali per accedere alle quali non servirà il Green Pass, nemmeno in modalità-base.
Seguirà un decreto per la chiusura del quale scade, domenica 23, il periodo di 15 giorni concesso al presidente del Consiglio dal decreto legge dello scorso 7 gennaio.
In parallelo, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per i nuovi sostegni alle attività in difficoltà a causa della pandemia e per intervenire sui prezzi delle bollette.

Un nuovo decreto sostegni

Le misure saranno contenute nel nuovo decreto Sostegni e riguarderanno in particolare turismo, cultura, sport, tessile e moda, catering, eventi e wedding.
Al Fondo unico nazionale del turismo, per il quale già con la legge di bilancio erano stati stanziati 120 milioni di euro, sono stati assegnati altri 100 milioni.
Altri 111,5 milioni di euro sono destinati alla cultura, alla musica e agli spettacoli.
30 milioni di euro invece sono per le discoteche e le sale da ballo, per decreto chiuse fino a fine gennaio e ultime ad aprire dopo il lockdown.
Per loro saranno sospese le tasse e ci saranno aiuti a fondo perduto a fronte di riduzioni di fatturato, rispetto al 2019, non inferiori al 30%.
20 milioni di euro saranno a sostegno dei parchi tematici, degli acquari, dei parchi geologici e dei giardini zoologici.
Ma la vera novità sta negli indennizzi, per la prima volta messi nero su bianco, per chi ha riportato danni dalla vaccinazione.

Indennizzi e obbligo vaccinale

A questo proposito è stato finanziato con 50 milioni di euro nel 2022 e 100 milioni di euro nel 2023, un fondo per risarcire eventuali danni creati dai vaccini anti-Covid.
Una questione sulla quale il Governo dibatte da alcune settimane, anche a fronte del fatto che, in realtà, l’indennizzo è già previsto.
Dopo l’intervento della Corte Costituzionale, che ha equiparato al vero e proprio “obbligo” tecnicamente inteso la “raccomandazione” alla vaccinazione attualmente in vigore, questo è risultato però più chiaro e la formalizzazione della norma, oltre che la creazione di un fondo, danno concretezza a uno stato di fatto che, comunque, potrebbe anche rappresentare
il primo passo verso l’introduzione anche in Italia, come già avvenuto ad esempio in Austria, di un obbligo vaccinale per tutta la popolazione. Un’estensione che, dopo la previsione per gli over 50, avverrebbe per progressive fasce d’età.

green pass dpcm

Il Dpcm e l’elenco dei luoghi no green pass

L’ultima versione del Dpcm conferma infine in sostanza tutte le anticipazioni circolate nei giorni scorsi.
Il concetto base per consentire l’esenzione dall’obbligo di Green Pass è che il certificato, nell’attuale contesto emergenziale, può non essere richiesto solo per le attività “di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale”.
È confermato quindi l’obbligo del Pass per le tabaccherie, oltre che, ad esempio, per chi si reca in un’enoteca in cui è possibile anche bere e mangiare.
Sarà inoltre introdotta la possibilità, per i titolari dei negozi, come gli ipermercati, in cui non si vendono solo prodotti ritenuti “essenziali”, di effettuare controlli a campione per evitare che chi non è in possesso del certificato possa aggirare la norma, acquistando beni non primari.

I negozi di alimentari e le farmacie

Dal momento dell’entrata in vigore del Dpcm, la classica “spesa”, infatti, potrà essere effettuata senza necessità di Green Pass non solo nei negozi che commerciano esclusivamente beni alimentari, ma anche in quelli non specializzati, in cui però prodotti alimentari e bevande sono prevalenti. E cioè ipermercati, supermercati o discount.
Il secondo cardine delle attività che rimarranno esenti dal Green Pass sono le farmacie, le parafarmacie e gli altri esercizi collegati ad esigenze di salute, come quelli che vendono articoli medicali, ortopedici e di ottica, compresi gli esercizi non specializzati in articoli igienico-sanitari e quelli per cui non è richiesta la prescrizione medica.
A riguardo, la bozza precisa che “è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché a quelle veterinarie per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura”.

Sicurezza e altre attività esenti

Il Green Pass non sarà richiesto nemmeno per recarsi negli uffici delle forze dell’ordine, ma solo per alcune attività specifiche.
Ovvero presentare denunce di reato, richiedere interventi a tutela dei minori e, in genere, assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili e la prevenzione e la repressione degli illeciti. Non si potrà, però, andare in questura sprovvisti di certificato per rinnovare il passaporto.
Tra le altre attività che rimarranno fuori dall’obbligo, le stazioni di rifornimento di benzina, i negozi che vendono combustibili per il riscaldamento e l’uso domestico, come legna o pellet, ma anche uffici postali e banche, anche se solo per riscuotere pensioni ed emolumenti non soggetti all’obbligo di accredito. Anche per queste 2 ultime tipologie di locali, infatti, dal 1 febbraio entrerà in vigore l’obbligo del Green Pass.

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