Il Governo sta seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di prorogare fino a un anno la durata della validità del Green Pass.
Lo ha anticipato l’agenzia Ansa, basandosi sulle informazioni trapelate da fonti dell’Esecutivo.
Appelli in tal senso, nei giorni scorsi, erano del resto stati lanciato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) e dall’Anaao-Assomed, il sindacato dei medici del Servizio Sanitario Nazionale.
Le questioni aperte legate al certificato verde sono infatti numerose e delicate. In particolare, mantenendo l’attuale durata di 9 mesi dalla seconda dose, il rischio è quello di trovarsi a breve con il personale sanitario, il primo in ordine di tempo a essersi sottoposto alla vaccinazione, privo del fondamentale lasciapassare.
Tanto più perché mancano al momento decisioni ufficiali sulla cosiddetta “terza dose”. E non è da escludere che l’utilizzo del Pass possa continuare anche dopo la scadenza dello stato di emergenza, al momento fissata per il 31 dicembre 2021.
L’attuale durata del Green Pass
Le norme in vigore prevedono diversi periodi di validità del Green Pass, a seconda della modalità con cui si è ottenuto il certificato.
In caso di completamento del ciclo vaccinale, a due dosi o una sola (se inoculato il vaccino Johnson&Johnson), il documento è valido 9 mesi.
Per chi ha avuto il Covid, il Green Pass è invece valido per 6 mesi dalla guarigione e poi ancora per 9 mesi dopo
l’unica inoculazione di siero prevista.
Ci sono poi i Green Pass di più breve durata. Quello che viene generato dopo 15 giorni dalla prima somministrazione, ed è valido fino all’effettuazione del richiamo (che dà diritto al Pass valido 9 mesi) e quello rilasciato con l’effettuazione di un tampone risultato negativo, che dura 48 ore.
Green Pass verso l’anno di validità?
L’appuntamento fondamentale, nella prospettiva dell’estensione della durata del Green Pass, è la riunione alla Camera in calendario per il prossimo 6 settembre. In quella sede, il Parlamento è chiamato a convertire in legge il decreto dello scorso 6 agosto che ha stabilito, tra le altre le norme in vigore, l’utilizzo della certificazione verde. L’intenzione del Governo sarebbe quella di presentare un emendamento proprio per il passaggio dai 9 ai 12 mesi di validità del certificato.
Nel frattempo, forse già entro questa settimana, si dovrebbe riunire anche il Comitato Tecnico Scientifico, chiamato a valutare dal punto di vista sanitario l’opportunità di questo prolungamento. Inoltre, sarà presa in considerazione dal Cts anche l’ipotesi di uniformare la durata del Pass anche ai guariti, facendo decorrere il periodo dalla dimissione ospedaliera in caso di ricovero. L’iter legislativo dovrebbe poi concludersi entro settembre con il passaggio in Senato.
Green Pass e scuola
Dal 1 settembre, intanto, tra le casistiche per le quali è richiesta la presentazione del Green Pass si aggiungeranno anche l’utilizzo dei mezzi di trasporto a lunga percorrenza e l’ingresso negli edifici scolastici da parte del personale docente e non docente. Un settore, quello scolastico, per il quale l’uso del Green Pass apre a diverse problematiche ancora irrisolte, su cui stanno lavorando e confrontandosi Ministero e sindacati, dopo che il Tar ha respinto la richiesta di una sospensione cautelare urgente dell’obbligo. E dopo che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha confermato la sospensione degli operatori senza Green Pass.
Snodo fondamentale è quello del controllo del possesso del certificato, che dovrà essere effettuato dal dirigente scolastico o da un suo delegato prima dell’accesso ai locali dell’istituto. Di fondo, vi sono non pochi problemi legati alla privacy, sui quali è stato coinvolto anche il Garante.
Il controllo del Green Pass a scuola
Non mancano però anche aspetti più pratici che rendono l’applicazione delle regole tutt’altro che semplice.
Innanzitutto, né tramite app né sul certificato cartaceo è possibile verificare con certezza la scadenza del Pass. Il presidente dell’Andis (il sindacato dei presidi), Paolino Marotta, ha poi definito “impraticabile e improponibile” il controllo del certificato per tutte le ore di funzionamento delle scuole. E ha quindi inviato al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro dell’Istruzione una serie di appunti in cui si chiede maggior chiarezza, in particolare per gli obblighi in capo ai dirigenti scolastici. Si sottolinea ad esempio che i tempi per il controllo dell’intero personale non sarebbero inferiori all’ora, con code e possibili situazioni di rischio per i minori, nei cui confronti il personale scolastico ha responsabilità. In attesa del completamento delle operazioni di controllo, le classi rimarrebbero infatti scoperte. E il personale scolastico delegato al controllo del Pass, visto che non tutti gli insegnanti entrano alla stessa ora, verrebbe inoltre sottratto allo svolgimento delle proprie attività ordinarie, dovendo restare continuamente a disposizione all’ingresso.
Alberto Minazzi