Il prossimo step, quello definitivo, dovrà arrivare entro il 18 settembre, con l’ok anche della Camera e la conseguente conversione in legge. Il futuro della crocieristica a Venezia registra però già un nuovo decisivo passo avanti: il Senato ha approvato con 175 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto il disegno di conversione in legge del decreto sulle grandi navi in Laguna.
Alcune vie d’acqua dichiarate “monumento nazionale”
Il testo che ha avuto il via libera dal Senato cerca di trovare un non facile punto di equilibrio tra la tutela di Venezia, patrimonio dell’umanità riconosciuto anche dall’Unesco, e salvaguardia del tessuto economico locale. Non è dunque un decreto legge che si concentra esclusivamente sull’esclusione dell’attraversamento delle grandi navi nei punti più delicati della città, ma grande attenzione è riservata anche al lavoro.
«Con questo provvedimento – ha sottolineato in aula il relatore, Vincenzo D’Arienzo del Pd – proteggiamo Venezia, la sua bellezza e il suo valore, ma certo imponiamo all’economia del territorio, imprese e lavoratori, un notevole sacrificio». Sul primo punto, dichiarando monumento nazionale alcune vie d’acqua veneziane, si prevede espressamente il divieto di transito delle grandi navi già in vigore dallo scorso 1 agosto.
Le risorse per i ristori
Per la fase transitoria fino al 2026 prevista dal testo, gli emendamenti proposti e accolti in sede di commissione Lavori pubblici e Lavoro del Senato, con l’approvazione trasversale di tutti i gruppi politici, hanno elevato fino a 40 milioni di euro per il 2021 e 30 per il 2022 gli stanziamenti per i ristori. A poterne usufruire saranno compagnie di navigazione, gestori dei terminal e lavoratori, compresi quelli dell’indotto, che risulteranno penalizzati dal provvedimento.
I lavoratori in cassa integrazione per cessazione dell’attività dell’azienda o dipendenti da un’azienda un procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria potranno contare quest’anno su 10 milioni per la ricollocazione professionale. Approvato anche un credito d’imposta del 60% sui canoni demaniali alle imprese concessionarie di beni demaniali funzionali alle attività crocieristiche.
I commenti
“Finalmente ha prevalso la soluzione che la Città indica da anni e che darà al Commissario i poteri per scavare i canali e rilanciare l’attività del Porto” ha sottolineato con un post su Facebook il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ringraziando espressamente il ministro Renato Brunetta per l’impegno. Che, a sua volta, ha commentato: «Il decreto approvato in prima lettura dal Senato segna un altro passo a favore di Venezia».
Una soluzione, dunque, che convince, anche se non basta “Ora – prosegue Brugnaro – bisogna partire subito per recuperare il tempo perso dai precedenti Governi. È fondamentale che vengano avviati i cantieri ed estesi i ristori alle imprese per dare garanzie e certezze al mondo del lavoro”. Serve cioè partire subito con la realizzazione sia dei due accosti temporanei per il 2022 a Fusina, sia dei due del canale nord lato nord di Porto Marghera. Serve anche chiudere al più presto la partita del nuovo protocollo fanghi, per garantire la manutenzione dei canali navigabili.
Alberto Minazzi