Iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione della grande Esposizione Internazionale mentre a Palazzo Ducale arriva la maison di alta gioielleria
La stagione dei grandi eventi a Venezia è iniziata. E si preannuncia una settimana di fuoco tra appuntamenti esclusivi e lusso che movimenteranno il giro d’affari in città. Sabato 20 maggio sarà inaugurata al pubblico la 18esima Mostra Internazionale di Architettura “The Laboratory of the Future” (“Il Laboratorio del Futuro”) a cura di Lesley Lokko, organizzata dalla Biennale di Venezia. L’Esposizione si potrà visitare fino a domenica 26 novembre 2023 in centro storico ai Giardini e Arsenale e in terraferma a Forte Marghera. Intanto la città e il suo magnifico salotto, Piazza San Marco, sono pronte per cinque giornate di feste tra glamour, fashion e business. La maison di alta gioielleria Bulgari ha affittato Palazzo Ducale per un ritorno alla grande nel capoluogo veneto, 15 anni dopo l’inaugurazione del restauro della Scala d’Oro proprio a Palazzo Ducale.
Gioielli nel gioiello gotico veneziano
Questa sera e domani sera, superfluo dire che i due eventi sono blindatissimi, con due cene di gala sulla Loggia del gioiello gotico, l’azienda presenterà ai suoi top client collezionisti e influencer provenienti da tutto il mondo i suoi capolavori in diamanti e platino.
Per due serate dunque la residenza dei Dogi si trasforma da Museo a luogo esclusivo per vip, il tutto protetto da misure di sicurezza senza pari.
Palazzo rigorosamente blindato, le collezioni di gioielli che saranno sorvegliate h 24. Durante gli eventi un’ordinanza del Comune prevede che dalle 19.30 alle 21.30 il bar Chioggia fermi l’orchestra che solitamente intrattiene le persone che consumano al tavolo per non disturbare lo spettacolo di luci e musica che accompagna la presentazione dei gioielli. In piazzetta San Marco inoltre non potranno sostare i banchetti di souvenir e fotografi per permettere agli ospiti, sbarcati al Todaro, di raggiungere in tranquillità Porta della Carta per accedere al Palazzo.
Mercoledì e giovedì, invece, la maison cambierà location e riceverà i suoi ospiti, ne sono previsti 500, agli ex granai dell’Hotel Cipriani alla Giudecca. Tra loro ci saranno le due testimonial Zendaya, attrice, cantante e ballerina statunitense e “Lisa” Lalisa Manobal rapper, cantante e ballerina thailandese.
Non è esclusa la presenza di Carla Bruni e Miriam Leone, le altre due testimonial per il 2023 della casa francese.
Gli eventi di “The Laboratory of the Future”
Da Piazza San Marco ai Giardini e all’Arsenale, dove dal prossimo sabato prenderà il via la 18esima Esposizione Internazionale di Architettura, uno tra gli eventi più importanti nel calendario cittadino. “The laboratory of the Future” ha al centro di ogni progetto l’immaginazione perché, come spiega la curatrice Lesley Lokko, è impossibile costruire un mondo migliore se prima non lo si immagina. Per la prima volta i riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo. Degli 89 partecipanti oltre la metà proviene da quel Paese o dalla diaspora africana.
Nel Padiglione Centrale ai Giardini sono riuniti 16 studi che rappresentano un distillato di forza maggiore della produzione architettonica africana e diasporica, mentre in Arsenale, con la sezione “Dangerous Liaisons”, presente anche a Forte Marghera, assieme ai Progetti Speciali sono riunite le opere di giovani “practitioner” africani e diasporici, i “Guests from the future” (“Ospiti dal Futuro”).
Il loro lavoro si confronta direttamente con i due temi della Mostra: la decolonizzazione e la decarbonizzazione fornendo un’istantanea delle pratiche e delle modalità future di vedere e di stare al mondo.
Il “laboratorio del futuro” insomma vuole lanciare una sfida di grande attualità in un mondo sempre meno stabile. E quest’anno è affidato all’Africa, che vive direttamente le principali problematiche globali, il compito di individuare le soluzioni per il contemporaneo. Pur nelle grandi diversità oggettive tra Paesi in via di Sviluppo e mondo globalizzato, c’è una matrice comune di cui rendersi conto e dalla quale muovere per trovare risposte realmente in grado di valere in tutto il pianeta. Il programma di “Laboratorio del Futuro” è arricchito dal “Carnival”, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde e performance durante i sei mesi della Mostra per esplorare i temi di quest’anno.
Silvia Bolognini