23 ministri, 15 politici e 8 tecnici
Mario Draghi ha sciolto la riserva sul suo incarico.
Terminato l’incontro, durato circa 40 minuti, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il neo Presidente Draghi ha letto pubblicamente la lista ufficiale dei ministri che andranno a formare il 67° Governo della Repubblica Italiana. I nuovi ministri sono 23. L’età media del nuovo Governo è di 55 anni. Le donne sono 8, circa il 35%. Nove ministri erano già presenti nel Conte-Bis. Quindici sono i ministeri affidati a figure politiche e otto quelli affidati ai tecnici. Tra quelli politici, la composizione è la seguente: 4 ministri al Movimento 5 Stelle, 3 alla Lega, 3 al Partito Democratico, 3 a Forza Italia, 1 a LeU e 1 a Italia Viva.
Ecco la lista completa dei ministri della Repubblica:
- Luciana Lamorgese (tecnico), Ministro dell’Interno
- Luigi Di Maio (M5S), Ministro degli Esteri
- Marta Cartabia (tecnico), Ministro della Giustizia
- Daniele Franco (tecnico), Ministro dell’Economia
- Patrizio Bianchi (tecnico), Ministro dell’Istruzione
- Cristina Messa (tecnico), Ministro dell’Università e della Ricerca
- Andrea Orlando (PD), Ministro del Lavoro e delle politiche sociali
- Roberto Speranza (LeU), Ministro della Salute
- Lorenzo Guerini (PD), Ministro della Difesa
- Enrico Giovannini (tecnico), Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
- Roberto Cingolani (tecnico), Ministro della Transizione Ecologica
- Giancarlo Giorgetti (Lega), Ministro dello Sviluppo Economico
- Dario Franceschini (PD), Ministro della Cultura
- Elena Bonetti (Italia Viva), Ministro della Famiglia e alle Pari Opportunità
- Erika Stefani (Lega), Ministro per le Disabilità
- Massimo Garavaglia (Lega), Ministro per il coordinamento di iniziative del settore Turismo
- Stefano Patuanelli (M5S), Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
- Mara Carfagna (Forza Italia), Ministro del Sud e della Coesione Territoriale
- Maria Stella Gelmini (Forza Italia), Ministro degli Affari regionali e le autonomie
- Vittorio Colao (tecnico), Ministro della Innovazione tecnologica e transizione digitale
- Federico D’Incà (M5S), Ministro dei Rapporti con il Parlamento
- Renato Brunetta (Forza Italia), Ministro alla Pubblica Amministrazione
- Fabiana Dadone (M5S), Ministro delle Politiche giovanili
- Roberto Garofoli (tecnico), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Il cronoprogramma del nuovo Governo
Prima di assumere piene funzioni Mario Draghi dovrà prestare giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
La cerimonia si svolgerà, come di consueto, nel salone delle feste del Quirinale.
Nella sala con il secondo tappeto più grande del mondo, un’opera d’arte che si estende per circa 300 m², i componenti della nuova compagine governativa giureranno con la formula solenne prevista dalla legge: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione“.
Dopodichè, entro dieci giorni dalla sua formazione, il nuovo esecutivo dovrà ottenere la fiducia delle due Camere.
Il giuramento
Il giuramento è previsto per domani 13 febbraio alle ore 12:00. Il voto di fiducia in Parlamento, invece, si svolgerà verosimilmente all’inizio della prossima settimana.
Il nuovo Governo guidato dall’ex numero uno della BCE Mario Draghi, visto il sostengo da parte del Partito Democratico, di Italia Viva, Forza Italia, Lega, Movimento 5 stelle e Lega, si appresta ad essere sostenuto dalla maggioranza parlamentare più ampia della storia della Repubblica Italiana.
La compagine a sostegno del Governo dovrebbe infatti aggirarsi intorno ai 596 voti favorevoli su 629 alla Camera dei Deputati e 302 su 321 al Senato.
All’opposizione rimarrà solamente Fratelli d’Italia, con 33 deputati e 17 senatori. Sarebbe un vero e proprio primato, fino ad oggi detenuto dal Governo Monti, che ottenne la fiducia in Parlamento nel novembre del 2011 con 556 voti a Montecitorio e 281 a Palazzo Madama.
La novità: il ministero per la Transizione Ecologica
Nel Governo guidato da Mario Draghi compare un nuovo ministero, il tanto discusso ministro della Transizione Ecologica affidato al fisico Roberto Cingolani.
Una novità fino a oggi al centro del dibattito politico perchè imposta da Beppe Grillo come apparente conditio sine qua non per l’ingresso del Movimento 5 stelle all’interno della nuova compagine governativa.
Questo nuovo dicastero, secondo le indiscrezioni, avrà deleghe importanti soprattutto nel settore energetico.
Una novità che allinea l’Italia ad altre esperienze governative come quella francese, spagnola e svizzera che già prevedono un ministero con le stesse caratteristiche e la stessa denominazione.
A oggi il tema della transizione ecologica occupa già un dipartimento all’interno del ministero dell’Ambiente. Il dipartimento è denominato appunto” per la Transizione ecologica e per gli investimenti verdi” e, come si legge sul sito web del ministero, “cura le competenze in materia di economia circolare, contrasto ai cambiamenti climatici, efficientemente energetico, miglioramento della qualità dell’aria e sviluppo sostenibile, cooperazione internazionale ambientale, valutazione e autorizzazione ambientale e di risanamento ambientale“.