Pubblicata la classifica 2024 degli amministratori locali: novità ai vertici di gradimento di sindaci e governatori regionali
Bene. Ma non benissimo.
Nonostante il gradimento dei sindaci di 80 comuni capoluogo resti tutto sommato buono, ben 3 amministratori su 4 hanno perso consenso rispetto al giorno della loro elezione.
Il dato emerge dalla classifica Governance Poll 2024 realizzata per il quotidiano economico Il Sole 24 Ore dall’istituto demoscopico Noto Sondaggi, giunta quest’anno alla sua ventesima edizione.
Che vede al primo posto tra i primi cittadini il sindaco di Parma Michele Guerra e, tra i presidenti di regione, Massimiliano Fedriga, del Friuli Venezia Giulia.
La top 5 dei sindaci più amati
Tra chi scende e chi sale, la top 5 dei sindaci più amati vede alcuni ribaltamenti e qualche conferma.
Michele Guerra nell’edizione 2023 del Governance Poll era ai piedi del podio.
La conferma, nell’ultimo anno, del 63% di consenso è però valsa ora al primo cittadino di Parma il primo posto, davanti a Gaetano Manfredi (Napoli, 62%, +5,5% in 12 mesi) e Michele De Pascale (Ravenna, 61%, con una crescita addirittura del +11%).
I primi 3 classificati dello scorso anno (i sindaci di Milano Giuseppe Sala, di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e di Bari Antonio Decaro), invece, hanno decisamente perso posizioni. Sala, passato dal 65% al 57% dei consensi, si trova per esempio ora al 19° posto.
Mantiene invece stabilmente il 4° posto nella Top-5 il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ora affiancato da altri 7 colleghi, tutti al 60%.
Si tratta di Giuseppe Cassì di Ragusa, Claudio Scajola di Imperia, Matilde Celentano di Latina, Mario Conte di Treviso, Alessandro Canelli di Novara e Mattia Palazzi di Mantova.
Il “caso” Città metropolitane
Uno dei trend che emergono dal sondaggio è quello relativo alle grandi Città metropolitane, dove i primi cittadini hanno registrato generalmente cali a volte anche significativi rispetto alla percentuale di voti che è valsa loro l’elezione.
Per esempio a Roma, dove Roberto Gualtieri è ora addirittura penultimo assoluto con il 45% (-15,2%) a pari del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, davanti al solo Giacomo Tranchida di Trapani, che chiude con il 42%.
Poco meglio, 45,5%, ha fatto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, 77° assoluto con il 45,5% dei consensi (12,9 punti percentuali in meno rispetto al giorno dell’elezione). E la tendenza si conferma anche al Nord. A Torino, Stefano Lo Russo ha ora il gradimento del 51,5% dei suoi cittadini (-7,7%); a Genova, Marco Bucci è sceso sotto la maggioranza assoluta (49%), con una perdita del -6,5%; a Bologna, Matteo Lepore è ora al 37° posto della classifica con il 54,5%, in seguito al calo del -7,4%.
Perdita di consenso: le differenze tra sindaci e governatori
La media di consenso, tra gli 80 sindaci considerati nel sondaggio, si attesta al 53,8%, con 62 primi cittadini su 80 (il 77,5%) che superano il 50% di consensi. Al tempo stesso, il giudizio dal giorno delle elezioni (non sono stati giudicati gli amministratori eletti quest’anno) è migliorato solo per un quarto dei sindaci.
Se il già citato Sala, per esempio, è tornato oggi sui livelli dell’elezione, gli incrementi di consensi più notevoli sono stati quelli di Clemente Mastella (Benevento, +6,3%), Jamil Sadegholva (Rimini, +6,2%) e Luigi Brugnaro (+5,9%).
Va meglio per i presidenti di Regione, dove il calo di gradimento per la metà di quelli analizzati è ritenuto nella norma.
In tal senso, spiccano al contrario in positivo, perché hanno incrementato il loro consenso, Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, +15,6%) e Renato Schifani (Sicilia, +14,9%).
“Il ruolo dei presidenti di Regione – commenta Antonio Noto – è percepito più incisivo, sia in termini di governo del territorio che di capacità di portare le istanze locali all’attenzione del Governo”.
Regioni: i “magnifici 3” si scambiano le posizioni
Dei 13 governatori testati, ben 10 (il 76.9%) hanno raccolto dunque un consenso superiore alla metà del campione interpellato, con una media complessiva del 56,2%. E i più amati si sono confermati gli stessi 3 presidenti di Regione del 2023.
A cambiare, così, sono state solo le posizioni, con Fedriga passato dal 3° al 1° posto (68%), scalzando Bonaccini (consenso al 67%), che è passato al 2° facendo scivolare al 3° il presidente del Veneto Luca Zaia (66%).
Continuando a scorrere la classifica, al 4° posto, a pari merito con il 60%, c’è il calabrese Roberto Occhiuto, che ha confermato la performance dello scorso anno, insieme al campano Vincenzo De Luca, in netta risalita.
Vengono poi Francesco Roberti (Molise) e Donatella Tesei (Umbria), entrambi con il 57,5%, quindi Renato Schifani (57%) e Attilio Fontana (Lombardia, 55%), mentre esce dalla Top-10 il governatore del Lazio, Francesco Rocca, all’11° posto con il 47,5% (-6,4% rispetto al giorno dell’elezione).
Alberto Minazzi