Le prime ciclabili tracciate quelle di Bibione
Gli oltre 115 chilometri di piste ciclabili di Bibione sono appena diventati i primi percorsi in Italia interamente tracciati e certificati per la modalità “Bike” di Google Maps, il navigatore più utilizzato al mondo che già offriva questa opzione a livello internazionale, ma non ancora nel nostro Paese.
I percorsi di Google sono stati realizzati usufruendo di immagini e dati forniti dalle autorità locali ma anche grazie alle segnalazioni degli utenti, che contribuiscono a fare in modo che i tragitti suggeriti siano sempre aggiornati.
“Dieci anni fa abbiamo introdotto le indicazioni stradali per ciclisti in Google Maps. Ora è disponibile in quasi 30 paesi in tutto il mondo e milioni di persone lo usano ogni giorno – avevano rilevato i responsabili di Google Maps annunciando l’anno scorso l’estensione del suo pacchetto Bike in Italia – Man mano che le abitudini in bicicletta cambiano, soprattutto con l’evoluzione delle situazioni legate alla pandemia da COVID-19, aggiorniamo costantemente queste informazioni per aiutare a scoprire il percorso ciclabile più affidabile”.
Bibione numero “zero”
L’iconcina con le due ruote è comparsa anche sui dispositivi del territorio italiano a dicembre. Ed è proprio dalla data “zero” di inizio anno che gli operatori turistici della località balneare veneta si sono mobilitati per rendere pienamente fruibile uno dei “gioielli” della propria offerta turistica: le piste ciclabili cittadine e i relativi collegamenti con l’entroterra e le altre località. Un nuovo traguardo per gli appassionati delle due ruote che già all’avvio della stagione turistica 2021 avranno l‘opportunità di pedalerà in sicurezza e in tutto il territorio, collegandosi anche ai comuni limitrofi e senza rischiare di trovarsi in strade trafficate e pericolose.
I percorsi di Google Maps Bike
Gli esperti in materia (l’azienda MAP360 di Padova, ndr.) in meno di tre mesi di intenso lavoro sono riusciti a tracciare 24 percorsi e mappare i complessivi 115 chilometri con l’obiettivo di proporre ai ciclisti un itinerario di viaggio con la medesima esperienza di navigazione fino a oggi riservata agli automobilisti.
Una facilitazione per milioni di appassionati che si dovevano prima affidare a modelli empirici o al passaparola, ma anche un incentivo concreto alla sicurezza stradale, se si considera che le quattro categorie contemplano le piste ciclabili tout court, ma anche i sentieri, le strade adatte ai ciclisti e i percorsi sterrati misti.
“Bibione è una delle principali località balneari italiane per numero di presenze e per lo sviluppo del turismo in bicicletta e ha costruito un’offerta per gli appassionati della bicicletta di assoluto pregio. Pertanto, aver inserito e certificato tutti gli itinerari nelle mappe di Google permetterà ai nostri ospiti di pedalare in tutto il territorio, cogliendo appieno la bellezza di una vacanza all’aria aperta”, spiega Giovanni Mazzarotto, presidente di Bibione Online e promotore dell’iniziativa insieme agli operatori turistici della località balneare veneta.
Una città a misura di ciclista
Bibione è una città studiata a misura di ciclista, e grazie alle sue larghe piste ciclabili è possibile scoprire gli 11 chilometri del mare senza mai scendere dalla bici. Ma anche i dintorni sono facilmente percorribili e vantano diversi punti d’interesse. Tra questi figura Valgrande, la zona di verde incontaminato più estesa di Bibione, oltre 360 ettari di natura, verde e fauna, dove è possibile scoprire un sistema integrato composto da diversi elementi: uno specchio d’acqua articolato in laghetti funzionali alla pesca, un bosco di alta biodiversità vegetale e animale e dune fossili che racchiudono importanti testimonianze romane.
Interessante da visitare l’antico Casone Valgrande Bibione, antico casone di caccia del XVII secolo.
Con l’escursione in bicicletta ci si potrà poi addentrare nel cuore della Valgrande di Bibione e ammirare i resti di una villa romana che conservano ancora i mosaici di un tempo. Quest’area viene chiamata Motteron dei Frati e le sue dune, che raggiungono anche gli 11 metri di altezza sul livello del mare, la rendono la più alta di tutto il litorale nord-adriatico. Successivamente il percorso si snoderà in un susseguirsi di piccole salite discese e sentieri che si diramano all’interno del bosco per poi giungere ai margini della laguna dove sarà possibile osservare gli uccelli acquatici della valle.
ValleVecchia: la “musa” di Hemingway
Il lavoro sviluppato da Bibione per mappare le piste ciclabili contemplerà anche i collegamenti in bicicletta verso Brussa e l’Oasi Naturalistica di ValleVecchia, un sito costiero tra Caorle e Bibione di 900 ettari tutti da scoprire, tra acque marine, lagune e corsi d’acqua interni. Ancora oggi le aree più “selvagge” conservano un fascino unico: immersi nella tranquillità dell’area umida, tra canneti e arbusti, è possibile osservare decine e decine di specie diversi d’uccelli, oltre, ovviamente, a paesaggi mozzafiato. Gli stessi paesaggi che furono tanto amati dal grande scrittore americano, Hernest Hemingway il cui libro “Di là dal fiume e tra gli alberi“, fu proprio ispirato dalle bellezze di ValleVecchia. Oltre alle zone umide, sono presenti una spiaggia dove è ancora possibile vedere le ultime dune dell’Adriatico, una rigogliosa pineta ed, ovviamente, il paesaggio agricolo della bonifica.
I suggestivi casoni e il Museo Ambientale
ValleVecchia, oggi, è di proprietà di Veneto Agricoltura, l’azienda di proprietà della Regione Veneto che ha avviato un intenso programma di valorizzazione dell’area dal punto di vista turistico. Uno degli elementi maggior pregio di questo programma di valorizzazione è senza dubbio il Museo Ambientale che è anche il più grande centro di accoglienza di un’area naturale dell’intera provincia di Venezia. Il museo è stato ricavato all’interno di un ex essiccatoio di Veneto Agricoltura. Qui vengono illustrate tutte le peculiarità naturalistiche, storiche e produttive della Laguna di Caorle e di ValleVecchia. Ai visitatori si presentano plastici, pannelli esplicativi, diorami ed anche postazioni interattive che permettono di scoprire i segreti del “polmone verde” di Caorle. Non poteva mancare, ovviamente, all’interno del museo, un casone tradizionale, il tipico capanno di canna palustre di cui l’Oasi di ValleVecchia è tuttora ricca. Perfetto esempio di integrazione fra essere umano e paesaggio i casoni, utilizzati in origine come dimore fisse dalla popolazione locale, oggi sono frequentati da cacciatori e pescatori.
Nel secondo step del progetto saranno tracciati e certificati per la modalità “Bike” di Google Maps i collegamenti in bicicletta tra Bibione e la cittadina di Portogruaro, intersecando i comuni di Caorle e Concordia Sagittaria, già meta di molti turisti.
Claudia Meschini