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Il doodle di Google sul Savoy Ballroom, luogo iconico di integrazione

Il doodle di Google sul Savoy Ballroom, luogo iconico di integrazione
Doodle Google Savoy Ballroom

Oggi Google celebra con un doodle (un logo celebrativo utilizzato dalla piattaforma più famosa al mondo)  il ballo swing e un tempio di questa disciplina, il Savoy Ballroom, sala da ballo iconica nel quartiere Harlem di New York.
A quasi cento anni dalla sua apertura, il locale newyorchese che ha visto esibirsi grandi personaggi del jazz, è un esempio di integrazione e superamento di ogni forma di pregiudizio razziale. Il titolare del Savoy era infatti un americano bianco ma il locale era gestito da un uomo di colore ed è stato uno dei primi luoghi pubblici che ha permesso l’integrazione tra neri e bianchi in un momento in cui le differenze razziali pesavano ancora fortemente.
All’inizio del XX secolo, il quartiere di Harlem ospitava una comunità prevalentemente nera, proveniente da Stati Uniti e Caraibi. Nonostante il Savoy fosse di proprietà di bianchi, la comunità nera di Harlem lo ha portato a essere il cuore culturale del quartiere e un punto di riferimento dell’innovazione sia per la danza che per la musica swing in tutto il mondo.
Inaugurato nel 1926, aveva una pista da ballo che era grande quanto un isolato ed era in grado di ospitare quattromila persone. Per entrare era necessario un dress code preciso, gli uomini dovevano indossare la giacca e la cravatta così come i buttafuori che erano ex pugili o giocatori di basket.
E’ stata soprannominata la sala da ballo più bella del mondo e la sua inaugurazione è stata un evento epocale, tanto che le cronache dell’epoca raccontano di più di duemila persone allontanate perché la capienza massima del locale era stata raggiunta in un batter d’occhio.
Il Savoy Ballroom oggi non esiste più ma dal 2002 viene celebrato perche proprio il 26 maggio di quell’anno è stata posta una targa commemorativa per contrassegnare l’ubicazione del suo ingresso nel quartiere di Harlem su Lenox Avenue.

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