Una mostra innovativa alla Scuola Grande della Misericordia celebra il grande artista del Trecento con linguaggi contemporanei
Un percorso tra arte, recitazione, musica e tecnologia che conduce lo spettatore in uno straordinario, affascinante, coinvolgente viaggio nel mondo del grande artista del Trecento, a 750 anni dalla sua nascita. “Magister Giotto” che, dopo la sua proroga si potrà visitare fino al 23 novembre 2017, non è una mostra tradizionale, ma un progetto espositivo multimediale, innovativo, di alto rigore scientifico ed impegno scenografico e filmico, per promuovere la grande arte italiana nel mondo. La vita e le opere del Maestro comunicate con linguaggi contemporanei.
«Il Format “Magister”, prodotto da Cose Belle d’Italia Media Entertainment, è partito da Venezia – spiega il direttore artistico della mostra, Luca Mazzieri – perché città di affascinante sintesi tra un grande passato e la contemporaneità più avanzata dell’arte». Nei due piani della Scuola Grande della Misericordia (il secondo spazio veneziano per ampiezza dopo Palazzo Ducale), nel percorso espositivo della durata di circa 45 minuti, il visitatore è accompagnato in cuffia dalla voce dell’attore Luca Zingaretti per la narrazione dei testi e dalla drammaturgia musicale originale del noto compositore contemporaneo Paolo Fresu. La produzione artistica di Giotto è raccontata attraverso un percorso verbale, visivo, musicale nel quale si può comprendere la rivoluzione compiuta dalla sua opera nel tardo Medioevo, che ha rinnovato l’arte occidentale aprendo la strada al Rinascimento verso l’età moderna.
Il visitatore viene accolto nell’immensa navata d’ingresso della Misericordia dall’imponente croce che riprende quella dipinta nel “Presepio Greggio” (collocata nel ciclo francescano della Basilica Superiore di Assisi), ricostruita come una installazione spiritualmente tridimensionale, e prosegue al primo piano nella sequenza di sette ambienti di grande impatto percettivo, realizzati con una speciale architettura tessile: da Assisi e il Ciclo francescano, alle Crocefissioni, alla cappella degli Scrovegni di Padova, alla città di Firenze, dove l’Italia di Giotto viene raccontata attraverso le opere sue e della sua Bottega, per terminare nel contemporaneo con la Missione Giotto, la sonda italiana che, unica, riuscì ad avvicinarsi nel 1986 alla cometa di Halley, raffigurata dal Maestro nell’Adorazione dei Magi agli Scrovegni.
Musica, parole e suggestioni visive permettono al pubblico di compiere un percorso culturale ed artistico nel quale allestimento, conoscenza, spettacolo si fondono per creare un’esperienza unica di coinvolgimento empatico e partecipazione individuale.
Nel ringraziare il presidente di Cose Belle d’Italia, Stefano Vegni, per il grande investimento che sta facendo sull’arte in Italia ed i curatori dell’esposizione per aver scelto Venezia per lanciare una mostra così prestigiosa