Verso la giornata del 27 gennaio: 24 nuove pietre d’inciampo a Venezia
La data esatta è quella del 27 gennaio. Una data simbolica, scelta perché, alle 11.59 di quel giorno del 1945, furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, nei pressi della città polacca chiamata in tedesco con questo nome, simbolo degli orrori della shoah nazista della Seconda Guerra Mondiale. Furono centinaia anche gli italiani che vi furono perseguitati. Moltissimi i veneti, nati soprattutto tra Venezia, Treviso e Verona.
Ma il “Giorno della Memoria” 2023, in cui si commemorano tutte le vittime delle leggi razziali, dai deportati a quanti semplicemente si opposero al progetto di sterminio mettendo a rischio la propria vita, è già cominciato.
Venezia, una delle città-simbolo della convivenza con gli ebrei in Italia, ha deciso infatti di dare il via al ricco programma di oltre 70 eventi con la decima posa delle cosiddette “pietre d’inciampo” .
Le pietre d’inciampo a Venezia
Le 24 nuove “slopersteine”, 13 dedicate a uomini e 11 a donne, sono state donate da 6 persone e collocate sul selciato pubblico di fronte all’ultima residenza in città dei veneziani deportati nei campi di sterminio nazisti. Dopo Roma, e con Milano, a quota 159 Venezia è la seconda città italiana che ha posizionato il maggior numero di queste pietre d’inciampo.
Il primo percorso di posa, alla presenza dei parenti, ha preso il via alle 10.45, in 7 tappe da San Marco a Castello.
Nel pomeriggio, la posa di altre 15 pietre d”inciampo, interamente nel sestiere di Cannaregio, alla presenza dell’artista che, nel 1992, le ha ideate: Gunter Demnigl.
Nella sesta tappa del pomeriggio, con le 4 pietre della famiglia Nacamulli è stata ricordata anche la vittima veneziana più giovane della shoah: appena 2 mesi di età.
“Un mosaico, monumento e archivio sempre più diffuso, ampio e partecipato – ha commentato la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano – che mantiene viva la memoria di quei tragici fatti. Un momento che rappresenta un alto valore simbolico, morale e civile, coinvolgendo nella manutenzione periodica delle pietre e, attraverso le visite guidate, studenti, cittadini e istituzioni, veri e propri custodi, testimoni e diffusori di storia del Novecento”.
Giorno della Memoria: il programma veneziano
L’ampio programma organizzato a Venezia dal Comune insieme a oltre 80 altri enti e associazioni per il Giorno della Memoria 2023 proseguirà fino al 23 febbraio sull’intero territorio. Sono oltre 70 gli appuntamenti: dalla presentazione di libri ai film, dai laboratori didattici a incontri, conferenze, spettacoli e visite guidate. Sono oltre 70 gli appuntamenti cittadini organizzati dal Comune insieme ad enti e associazioni per il Giorno della Memoria.
Da segnalare, in particolare, la cerimonia cittadina del 22 gennaio, alle 11, al Teatro La Fenice, seguita dal “Concerto per la Memoria” di Pina Napolitano. Un concerto per pianoforte solo con musiche di Arnold Schoenberg a ingresso gratuito, ma su prenotazione. Tra gli appuntamenti del 27 gennaio, da ricordare la maratona di lettura, dalle 9 all’Ateneo Veneto, dedicata al testo “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Tra gli interventi, in presenza o da remoto, annunciati tra gli altri quelli di Ottavia Piccolo, Andrea Pennacchi e Gianrico Carofiglio.
Venezia e gli ebrei
Il rapporto di Venezia con la comunità ebraica, del resto, si è cementato nel corso dei secoli.
Già al tempo della Repubblica Serenissima, dal 1516, gli ebrei residenti in città, presenti fin prima dell’anno 1000 e consolidati dalla fine del 1300, furono obbligati a vivere nel quartiere del ghetto: il primo al mondo, collocato nel sestiere di Cannaregio. Ma ciò non impedì la convivenza e gli scambi con gli altri veneziani.
Nel 1980, in campo del Ghetto nuovo, la città ha reso omaggio alle vittime della deportazione nazista con un monumento formato da 7 formelle in bronzo realizzate dall’artista lituano Arbit Blatas. Va detto che, grazie al sacrificio del medico Giuseppe Jona, che bruciò gli elenchi che gli erano stati chiesti dai nazisti e poi si suicidò, furono solo 243, su poco meno di 1.500, gli ebrei individuati e condotti nei campi di concentramento.
Di questi, solo 8 riuscirono a tornare a casa.
L’ultima testimone veneziana di Auschwitz, Virginia Gattegno, si è ora spenta, quasi un anno fa (a fine febbraio 2022), a 98 anni di età.
Sul suo braccio sinistro, indelebile, il tatuaggio verde scuro col numero di matricola (A-24324), che la donna volle mantenere fino alla fine come monito per le future generazioni a non ripetere gli orrori vissuti in prima persona.
Il Giorno della Memoria 2023 a Padova
La presenza degli ebrei è comunque diffusa in tutto il Veneto. Non c’è dunque solo Venezia, tra le città che hanno promosso un calendario di iniziative in occasione del Giorno della Memoria. A Padova, per esempio, gli eventi andranno dal 23 gennaio al 15 febbraio, con la cerimonia commemorativa fissata per le 10.30 del 27 gennaio nel cortile di Palazzo Moroni.
Lo stesso giorno, alle 11.30, sarà deposta una corona d’alloro in ricordo delle vittime dei campi di concentramento presso il Sacello dell’Internato Ignoto. A seguire, il prefetto di Padova, Raffaele Grassi, consegnerà le medaglie d’onore ai cittadini della provincia di Padova, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti.
Alberto Minazzi