E’ il 10 febbraio 1947 quando, con il trattato di pace di Parigi, termina il dramma della popolazione italiana delle regioni orientali.
La città di Fiume, così come tutta l’Istria e le isole della Dalmazia, vengono annesse alla Iugoslavia. Tutti i beni dei cittadini italiani di quelle regioni vengono confiscati.
L’Italia riprenderà il controllo amministrativo della città di Trieste solamente il 26 ottobre 1954.
Il trattato pone fine alla straziante fuga degli italiani di quelle zone, costretti ad abbandonare tutto e cercare riparo in Italia.
Chi non riuscì a scappare abbastanza in fretta venne ucciso dall’esercito di Tito e gettato nelle fosse delle foibe o deportato nei campi di concentramento in Slovenia e in Croazia.
Si stima che, alla fine, gli esuli italiani furono almeno 250mila.
Per non dimenticare, l’Italia ha promosso varie celebrazioni e iniziative che permettano di consegnare intatti il ricordo e la testimonianza di questa strage alle generazioni future.
Trieste: l’iniziativa per ‘portare al cuore’ il ricordo della tragedia
All’interno della regione friulana la ferita lasciata dal dramma delle foibe è ancora più sentita: a Trieste il programma di iniziative per il Giorno del Ricordo copre tutto il mese di febbraio.
In particolare, mercoledì 10 febbraio, alle ore 10.30, presso il monumento nazionale del Sacrario della Foiba di Basovizza, si terrà la cerimonia commemorativa.
Chiusa al pubblico, questa sarà trasmessa in diretta dal canale Facebookdel Comune e dall’emittente Telequattro.
Per sensibilizzare soprattutto i più giovani, nella stessa giornata si prevede la produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Ricordare, portare al cuore”, a cura di Paolo Valerio. Testimonianze, documentazioni iconografiche, immagini poetiche raccolte direttamente dalle fonti storiche e dai musei presenti nel territorio.
I linguaggi del teatro e della storia si intrecciano in uno streaming che il Teatro Stabile propone alle scuole e a tutti gli interessati per riuscire a non cancellare dalla memoria collettivale vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra.
Venezia: lo spettacolo ‘Giulia’
La città di Venezia persegue il medesimo intento e lo fa con lo stesso mezzo: la diretta streaming.
In occasione del Giorno del Ricordo sarà infatti possibile collegarsi dai canali social del Comune per seguire la deposizione di una corona a memoria delle vittimein Piazzale Martiri delle Foibe, a Marghera (ore 11). La cerimonia è organizzata dal Comune di Venezia e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANGVD).
Sempre Mercoledì 10 febbraio, alle ore 12, dal Teatro Momo di Mestre sarà trasmessa in streaming la cerimonia cittadina con gli interventi del sindaco Luigi Brugnaro, della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, e del presidente del comitato di Venezia dell’ANGVD Alessandro Cuk.
Non solo, a seguire la cerimonia sarà lo spettacolo teatrale ‘Giulia’, del regista Andrea Castelletti. Si tratta di un’opera inedita e toccante, scritta dalla giornalista Michela Pezzani, che riporta la vicenda familiare di una bambina di origine istriana.
Attraverso gli occhi innocenti di Giulia si rivive il dramma dell’esilio e delle foibe: assieme ai genitori, la ragazzina compie un viaggio nella terra delle sue origini e, a ritroso, scopre il destino dei suoi nonni e della sua bisnonna, di cui lei porta il nome.
Milano: la cerimonia e le testimonianze dirette
A Milano la cerimonia avverrà con breve ritardo rispetto alle altre regioni, martedì 16 febbraio 2021 alle ore 18:00, sempre tramite una video-conferenza gratuita e aperta a tutti.
A impreziosire l’evento sono previsti gli interventi di esperti e testimoni-in-prima-linea, che hanno vissuto la terribile storia e sono pronti a inciderne il ricordo nella memoria di ognuno. Tra i tanti, il giornalista Fausto Biloslavo, inviato di guerra che ha pubblicato diversi articoli sui massacri delle Foibe, Annamaria Crasti, esule istriana che ha trascorso parte della sua infanzia ad Orsera d’Istria, e Matteo Gherghetta, presidente dell’ANGVDnonchè testimone dei tragici eventi dell’esodo giuliano.
Bologna: la corona di fiori alla Stazione centrale
Per commemorare coloro che furono infoibati dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947 in Istria, Fiume, Dalmazia e nelle province dell’attuale confine orientale, Bologna ha scelto di utilizzare un luogo-simbolo del cuore della città.
Sempre nella giornata del 10 febbraio, verso le 15.30, sulla lapide posizionata sul primo binario della Stazione Centrale verrà posta una corona di fiori.
‘In ricordo – commenta la presidente del comitato bolognese dell’ANVGD, Chiara Sirk– di quel treno che non poté fermarsi a Bologna’.
Beatrice Simion