Il 12 e il 13 ottobre aperti alle visite 700 luoghi di 360 città in tutto il Paese
La varietà dell’offerta è uno dei riconosciuti punti di forza dell’attrattività dell’Italia.
Non abbiamo infatti solo i ben noti luoghi e grandi monumenti che danno fama al nostro Paese in tutto il Mondo.
L’intero territorio ospita anche una molteplicità di piccole realtà, a volte poco note anche a chi vive in quella zona specifica, in grado di offrire al visitatore la possibilità di vivere esperienze uniche.
È proprio per valorizzare 700 di questi luoghi, in molti casi solitamente inaccessibili al pubblico, in 360 città, promuoverne la cura e diffonderne la conoscenza che il Fondo per l’Ambiente Italiano ha organizzato, per sabato 12 e domenica 13 ottobre, la XIII edizione delle “Giornate Fai d’autunno”. Tra arte, storia e natura, la mappa dell’appuntamento 2024 offre un ricchissimo ventaglio di opportunità di riscoperta culturale.
Occasioni rese possibili dalla disponibilità di migliaia di volontari Fai, che guideranno i visitatori con l’ausilio di 9 mila giovani studenti “apprendisti Ciceroni”, appositamente formati in collaborazione con i loro docenti.
E gli stessi partecipanti alle visite potranno sostenere l’iniziativa e la missione del Fondo attraverso un contributo economico liberamente donato.
L’Italia e i piccoli tesori delle grandi città
L’elenco completo dei luoghi aperti e l’indicazione delle modalità di partecipazione è disponibile sul sito del Fai.
Tra i tanti edifici, paesaggi e luoghi che custodiscono culture e tradizioni selezionati c’è per esempio il giardino sul retro della Fontana dell’Acqua Paola, a Roma, scelto dal Fai anche per la presentazione dell’iniziativa.
Nella capitale, si potranno visitare anche Palazzo Sciarra, il Bosco Parrasio e l’American Academy in Rome.
Le Giornate Fai d’autunno a Milano vedranno protagonisti Palazzo Melzi d’Eril, Palazzo Cusani e il campus Bovisa del Politecnico. Restando in Lombardia, particolarmente suggestivo il Castello di Valverde, a Bergamo. A Torino si potranno visitare Villa d’Agliè, Palazzo Graneri della Roccia e, in provincia, i campanili di San Giusto e Santa Maria Maggiore a Susa.
Spostandosi a Sud, a Napoli si potrà conoscere Palazzo San Giacomo e, nella città sotterranea, l’ipogeo di Piazza del Plebiscito, mentre in Sicilia saranno aperte al pubblico la sede dell’Ordine degli architetti provinciali a Palermo, quella della Gazzetta del Sud a Messina e il Giardino ottocentesco di Palazzo Margherita a Matera.
E ancora Palazzo Grassi a Bologna, il Collegio dei nobili di San Carlo a Modena, l’Istituto idrografico della Marina a Genova, la Banca d’Italia a Bari, l’oratorio San Francesco dei Nobili a Perugia.
I luoghi aperti in Veneto
Tra le 7 province del Veneto saranno poi 25 i luoghi aperti al pubblico. A Venezia, per esempio, si potranno visitare la sede Rai di Palazzo Labia, il convitto nazionale “Marco Foscarini” con la chiesa di Santa Caterina, la sede della Prefettura di Ca’ Corner della Ca’ Granda e il Negozio Olivetti, bene Fai in Piazza San Marco.
La natura, tra il bosco delle Lame di Concordia Sagittaria e l’oasi della Val Grande di Bibione, è invece al centro degli appuntamenti nel resto della provincia. Nel Bellunese, gli appuntamenti riguardano il Teatro della Sena di Feltre e il centro minerario di Valle Imperina a Rivamonte.
Padova propone la visita attraverso il Bastione Impossibile e quelle di giardino della Rotonda e bastione della Gatta, ma soprattutto la prima apertura al pubblico di Palazzo Ascari. E, in provincia, Villa Draghi a Montegrotto e Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia.
Fratta Polesine (con il Mulino Pizzon, il parco di Villa Labia e Villa Grimani Molin Avezzù) è il cuore delle iniziative nel Rodigino. A Treviso città si punta sull’antico oratorio di Sant’Anna e in provincia su Villa Giustiniani Tonon (a Busco di Ponte di Piave), Santa Maria in Colle (Montebelluna) e Memoriale Brion (Altivole). Due gli edifici storici aperti a Verona: Palazzo Dal Verme, Franchini, Malaspina e Palazzo Gherardini Sparavieri.
Infine, a Vicenza, i Palazzi Gualdo e il Seminario vescovile, più Villa Forni Cerato e Villa Nievo Bonin Longare (a Montecchio Precalcino) e il complesso della Santa Croce di Campese (Bassano del Grappa).
Le “chicche” delle Giornate Fai 2024
Il Fai evidenzia poi una serie di quelle che definisce vere e proprie “chicche” custodite in piccoli comuni.
Tra queste, Villa del Castellaccio a Uzzano (Pistoia); la Cassarmonica di Grottole (Matera), il Santuario della Via Crucis a Cerveno (Brescia). E poi l’Acetaia Midolini di Manzano (Udine), la Colombaia di Forio (Napoli) e il convento di Renacavata a Camerino (Macerata).
Tra i borghi da scoprire, le Giornate Fai 2024 puntano su Tellaro (La Spezia), Valmontone (Roma) con Palazzo Doria Pamphilj, Sinalunga (Siena) con il castello di Farnetella.
Quanto alle aperture dedicate a natura e paesaggio, spiccano Villa d’Ayala a Valva (Salerno), l’acquedotto Del Verde di Fara San Martino (Chieti), la riserva laghi Lungo e Ripasottile di Rieti e le gole di Candela a Rotondella (Matera).
Alberto Minazzi