Nel nostro Paese il tasso di aumento di casi di tumori pediatrici è il doppio rispetto alle medie europee. Il cancro è la prima causa di morte infantile
L’ Italia è ai primi posti al mondo per incidenza i tumori pediatrici.
Il dato è denunciato, nell’ambito della Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, dalla Società italiana di Medicina ambientale (Sima) e dalla Lega Italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).
Nel nostro Paese si registra un aumento del ‘2% di nuovi casi di tumori nei bambini (+3,2% già nel primo anno di vita) e nei giovanissimi.
Secondo i dati dell’Associazione italiana Registri tumori tra 2016 e 2020 sono stati diagnosticati 11 mila casi tra i 0 e i 19 anni mentre il Rapporto Aiom “I numeri del cancro in Italia 2023” evidenzia un’incidenza di circa 150 casi ogni milione di soggetti di età compresa tra 0 e 14 anni. A questi si aggiungono altri 600/800 nuovi casi all’anno tra i 14 e i 20 anni.
Nel solo 2023, le diagnosi sono state 1.400.
Il doppio rispetto alle medie europee
“Purtroppo il cancro è la prima causa di morte per malattia in età pediatrica e questo non è accettabile – ha detto con forza il presidente di Sima Alessandro Miani -. Il focus va dunque spostato dalle cure, per fortuna sempre più efficaci e accessibili, a una vera prevenzione primaria”.
Un terzo dei tumori pediatrici sono leucemie, seguite da tumori al sistema nervoso centrale e da linfomi. Questi ultimi fanno segnare un +4,6% l’anno mentre in Europa l’indicatore si ferma a +0,9%.
Molti sono anche i casi di tumori ossei e renali e i sarcomi dei tessuti molli.
Il dato positivo in questo preoccupante contesto è che grazie a diagnosi precoci e alle nuove cure, il tasso di sopravvivenza è aumentato passando dal 30% degli anni ’60 all’ 80% di oggi.
Un miglioramento che però riguarda l’Italia e gli altri Paesi ad alto reddito ma che non si verifica ancora nei Paesi poveri del mondo, dove il tasso di sopravvivenza si ferma al 20%.
Il focus sulle esposizioni ambientali
Parte da questi dati il nuovo Piano Oncologico Nazionale che pone tra i propri obiettivi non solo l’eliminazione del dolore e della sofferenza dei bambini ammalati di cancro e il miglioramento dei piani di cura e di assistenza per gli stessi e le loro famiglie ma anche di raggiungere almeno il 60% di sopravvivenza per tutti i bambini del mondo entro il 2030.
I medici, però, puntano anche a un cambio di prospettiva che porti all’analisi e alla risoluzione delle cause di un fenomeno che, in Italia più che altrove, colpisce i giovanissimi.
La lente si sposta così sull’epigenetica, dunque sulle esposizioni ambientali cui sono sottoposti.
“Siamo qui a rappresentare la scienza che intende ragionare senza pregiudizi partendo da questo nuovo paradigma eziologico per fornire risposte in grado di prevenire i tumori anziché diagnosticarli in fasi precoci e curarli, iniziando dalla rimozione delle esposizioni ai cancerogeni certi per l’uomo nell’aria che respiriamo e in tutto quel che mangiamo, beviamo o utilizziamo ogni giorno” ha detto ancora il presidente Sima Alessandro Miani.
A tal fine, Sima e Lilt hanno avviato una collaborazione finalizzata a individuare le cause dell’aumento delle neoplasie pediatriche e attivato un Gruppo di studio aperto a tutti gli esperti del settore.
“Come medici e ricercatori – ha spiegato Miani -dobbiamo essere capaci di trasferire conoscenze dal mondo scientifico ai decisori, con prove e dati sulla base dei quali abbiano informazioni sufficienti per proteggere la salute delle persone, prestando particolare attenzione e priorità ai bambini e ai giovani e rimuovendo le cause o concause dei tumori”.
Le iniziative per la Giornata mondiale contro il Cancro infantile
Oltre al Convegno “Rete Nazionale Tumori Rari: criticità e prospettive per l’oncoematologia pediatrica” che si è tenuto oggi, 15 febbraio, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati (presenti il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, oltre a medici ed esperti), altre iniziative sono state proposte in tutte le città d’Italia.
Tra queste, “Diamo radici alla speranza, piantiamo melograni”, che ha visto la messa a dimora di centinaia di queste piante nei parchi pubblici, nei giardini degli ospedali e delle scuole, alla presenza dei bambini oncologici e delle loro famiglie e “Ti voglio una sacca di bene”, per promuovere la donazione di sangue e piastrine.
Consuelo Terrin