In arrivo le prime regole stabili del settore: saranno inserite all’interno di un ormai imminente decreto attuativo della delega fiscale
Il contrasto alla ludopatia e il gioco illegale, ma anche una prima regolamentazione stabile di un settore che ha registrato una vera e propria impennata.
Saranno questi i pilastri del decreto attuativo della delega fiscale che riformerà il gioco online che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri nella prossima seduta di venerdì 2 novembre.
Un intervento legislativo atteso, su temi balzati nelle ultime settimane al centro delle cronache per lo scandalo che ha coinvolto importanti calciatori professionisti.
Tanto più che la seconda ricerca svolta da Luiss Business School e Ipsos sul gioco pubblico in Italia, presentata di recente, ha confermato come il settore sia estremamente solido e in salute.
Gioco on line e ludopatia: le novità in arrivo
Sul fronte della ludopatia, la tutela e la protezione del giocatore dovrebbe risultare aumentata e garantita attraverso una serie di nuove misure.
Secondo quanto anticipa l’agenzia di stampa giochi e scommesse Agipronews, citando fonti del Ministero dell’Economia, sarebbe per esempio confermata l’autolimitazione al gioco per quanto riguarda tempo, spesa e perdita di danaro.
Dovrebbero quindi essere introdotti limiti ai conti di gioco, differenziati in base all’età del giocatore, prevedendo anche l’invio di messaggi automatici di prudenza, durante le sessioni di gioco, per evidenziare per esempio la spesa fino a quel momento sostenuta dal giocatore e l’eventuale superamento del limite di perdita preimpostato.
Limiti e costi per i concessionari
I concessionari dovranno inoltre investire obbligatoriamente una quota dei ricavi per finanziare campagne informative di comunicazione sul gioco responsabile. Tra le ipotesi c’è anche la costituzione di una Consulta permanente dei giochi pubblici, alla quale verrebbe affidato il monitoraggio di tutte le attività di gioco, comprese quelle non autorizzate, nella prospettiva della proposta al Governo di misure anti-ludopatia.
Sul fronte del gioco illegale, saranno previste misure per escludere l’offerta online da parte di soggetti privi di una concessione.
Il costo di quest’ultima dovrebbe nel contempo aumentare da 300 mila a 7 milioni di euro, con il limite di 5 licenze per singolo concessionario, che potrà aprire un sito per ogni gioco online, contrastando in tal modo le cosiddette “skin”, ovvero i siti che vendono il prodotto del concessionario.
Gioco pubblico: a che punto siamo
I dati del settore, intanto, mostrano un ritorno della spesa ai livelli pre-pandemici per quel che riguarda il gioco fisico e una vera e propria impennata per l’online. Lo ha sottolineato Alberto Pozzolo, dell’Osservatorio mercati regolati della Luiss Business School, in occasione della presentazione nella Sala Capitolare del Senato della seconda ricerca realizzata con Ipsos sul gioco pubblico in Italia.
Il dato di base riguarda le motivazioni che spingono gli italiani a giocare: solo il 4%, secondo il rapporto, lo fa nella speranza di vincere somme significative o per tentare di compensare le perdite. Il restante 96%, invece, gioca “per sfidare la sorte con spirito ludico e ricreativo”.
Nel 2022, comunque, il fatturato complessivo dell’industria del gioco ha raggiunto i 9,1 miliardi di euro.
Va però sottolineato anche che, nel 2021, l’importo speso giocando illegalmente, al netto delle vincite realizzate, è stato pari a 1,9 miliardi di euro. Questo aspetto, dunque, resta una delle principali criticità del settore, anche dal punto di vista della finanza pubblica. L’erario, che ogni anno dal gioco recupera circa 12 miliardi di euro di risorse da destinare al finanziamento di servizi essenziali come scuole e sanità, subisce così dal gioco illegale una perdita di circa 1,9 miliardi.
Alberto Minazzi