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Giochi da tavolo: al Premio Archimede, la sfida dei prototipi realizzati dalle scuole italiane

Giochi da tavolo: al Premio Archimede, la sfida dei prototipi realizzati dalle scuole italiane

Il gioco entra nelle scuole italiane con un ruolo da protagonista e i suoi migliori prototipi presentati ai principali esponenti della cultura ludica mondiale.
Lo scenario è quello della città di Venezia grazie al ritorno del Premio Archimede, il trofeo riservato ai giochi inediti che, nel corso delle edizioni, è diventato il principale riconoscimento mondiale del settore e che quest’anno ha ospitato anche la giornata finale della terza edizione del concorso Fotonica in Gioco, riservato alle scuole italiane, con la partecipazione di quasi trenta progetti.

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La caccia al ladro del museo del Liceo Artistico E. Lussu di Sant’Antioco

Per selezionare i giochi finalisti ha operato una giuria formata da  esperti dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR e da figure di spicco del mondo dei giochi da tavolo.
Alla finale veneziana i giochi migliori hanno ricevuto un premio di 600 euro come contributo per attività culturali e didattiche di carattere scientifico.
Vincitore è risultato essere Cromoladro del Liceo Artistico E. Lussu di Sant’Antioco (SU), una avventurosa caccia al ladro e alle opere false all’interno del museo.

Giochi“La creazione di un gioco da tavolo è sicuramente un’attività inconsueta e può presentare alcune difficoltà iniziali – spiegano gli organizzatori di Fotonica – Specie trattando argomenti così particolari come la luce, ma può diventare un’avventura molto divertente ed istruttiva grazie a qualche consiglio, un pizzico di buona volontà e tanta fantasia. Un gioco da tavolo è prima di tutto un insieme di regole che permettono di costruire una sfida fra giocatori riuniti intorno ad un tavolo che così mettono a confronto le proprie capacità intellettuali o fisiche, o anche solo la loro fortuna. Allora inventare un gioco vuol dire prima di tutto pensare all’insieme di queste regole, poi realizzare un prototipo per provarle cercando e correggendo eventuali difetti e ripetere le prove con nuove regole (e prototipi) fino ad arrivare ad una versione soddisfacente”.

Il Premio Archimede

Così hanno fatto i ragazzi delle scuole d’Italia che hanno partecipato al Premio Archimede che, dal 1992, quando è stato ideato da Dario De Toffoli, ha consentito finora a più di 50 autori di coronare il sogno di vedere pubblicato il proprio gioco.
“Per gli aspiranti inventori – spiega De Toffoli – Il premio Archimede è stato ed è ancora non solo un’importante vetrina ove poter mettere in mostra la propria creatività, ma soprattutto un’occasione per crescere professionalmente confrontando le proprie idee con quelle di altri autori e con gli esperti della giuria internazionale. L’utilità dell’iniziativa è testimoniata dal fatto che molti dei giochi premiati nelle varie edizioni sono stati poi pubblicati in Italia e all’estero”.

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Fotonica in gioco

Per quanto riguarda il gioco nelle scuole, la funzione didattica è indubbia sotto moltissimi punti di vista e giocare è una delle attività che più stimola il cervello.
Tra i ragazzi che hanno realizzato i 236 prototipi che hanno partecipato al concorso non ci sono state tipologie di gioco comuni. “Ogni scuola ha creato il proprio prototipo, con una varietà che è chiaro sintomo di grandissima creatività”, ha rilevato De Toffoli.
Tutti i giochi sono stati giocati e giudicati con estrema attenzione dalla giuria preliminare, guidata da Leo Colovini e composta da Giuseppe Baggio, Piero Modolo, Federico Colovini e Dario Zaccariotto.
Contemporaneamente alla mostra on line dei 110 prototipi selezionati dalla giuria preliminare e ammessi alle fasi finali, sono stati poi scelti i 17 effettivi finalisti, tutti caratterizzati da idee nuove e originali, di un livello che ad ogni edizione aumenta vistosamente.

Massimo Tonizzo

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Tag:  gioco