Venezia punto di forza per la candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi 2026
Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha definito la ginnastica “la mamma” dello sport italiano.
Se è così, Venezia è la culla dello sport nazionale.
Perché fu qui, il 15 marzo 1869, che fu fondata la Federazione Ginnastica d’Italia.
150 anni che i vertici dello sport italiano hanno scelto di festeggiare nella nostra città.
Da allora, la ginnastica ne ha fatta di strada.
Lo ha ricordato proprio Giovanni Malagò snocciolando pochi ma significativi numeri. Oggi, infatti, sono ben 1.300 le società sportive sparse su tutto il territorio nazionale e 150.000 i tesserati, l’80% dei quali sotto i 18 anni.
I festeggiamenti
Le celebrazioni sono iniziate in mattinata con la posa di una targa per onorare coloro che vollero la nascita della prima federazione sportiva italiana: Pietro Gallo, Domenico Pisoni e Costantino Reyer.
Per l’occasione sono giunti a Venezia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, il presidente della Federazione Ginnastica d’Italia Gherardo Tecchi, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Federazione internazionale di Ginnastica Morinari Watanabe e il vicepresidente dell’Unione europea di Ginnastica, Farid Gaybov.
I festeggiamenti sono proseguiti con la presentazione del libro “Un salto nella storia – 150 anni Fgi” e, in serata, con uno spettacolo ginnico al Teatro La Fenice, dove si sono esibiti gli atleti azzurri delle squadre nazionali di ginnastica artistica e ritmica.
Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta su Raidue e si è concluso con un’emozionante esecuzione dell’Inno di Mameli.
La funzione pedagogica della sport
La FGI fu fondata per promuovere la salute e il benessere della popolazione.
Una visione lungimirante ricordata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Gallo, Pisoni e Reyer, nel 1872 – ha rilevato il sindaco- hanno fatto nascere prima di tutto l’idea della pedagogia nello sport, che pone al centro l’uomo-atleta”.
L’idea si impose su quella nordorientale di Cavour, che vedeva lo sport in chiave marziale, ed è arrivata fino ai nostri giorni. “Come sapete – ha detto ancora Brugnaro – questa amministrazione crede molto nello sport, nella sua funzione educativa e di inclusione. Non è un caso che sosteniamo, ad esempio, il progetto ‘6sport’ per incentivare i bambini a svolgere attività sportiva a partire dalla prima elementare”.
Da Mestre alle Olimpiadi
La ginnastica è però anche agonismo e Mestre mira al suo traguardo. Chiedendo garanzie.
“Spero tanto che questi ragazzi ci daranno la soddisfazione di andare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 -ha detto il presidente della FGI Gherardo Tecchi riferendosi agli atleti mestrini della Spes- Devo ringraziare il già olimpionico Matteo Centazzo, che ora li allena, anche perché so le difficoltà che deve affrontare in fatto di strutture. Ma mi piace sentire, da sindaco e Governo, che c’è l’impegno a trovare al più presto una soluzione definitiva al problema della palestra per la ginnastica a Mestre”.
Olimpiadi 2026
Non ci sono solo Cortina d’Ampezzo e Milano a concorrere con Stoccolma per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026. La candidatura italiana coinvolge un territorio molto più ampio, in cui Venezia è indubbiamente uno dei punti di forza.
E proprio da Venezia, questo pomeriggio, ha preso il via l’iter ufficiale della candidatura.
La Commissione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha iniziato l’analisi del dossier, che proseguirà per tutta la settimana.
Un primo passo tutt’altro che formale.
La selezione della città organizzatrice dei XXV Giochi olimpici invernali sarà comunicata dopo il 23 giugno 2019. E’ quello, infatti, il giorno in cui la 134ª sessione del Comitato Olimpico Internazionale si riunirà a questo scopo a Losanna, in Svizzera.