Chiunque frequenti le fiere del gioco e del fumetto, sa ormai benissimo che non ci si deve stupire di nulla. Perché ci si può trovare di tutto: dal Lamù uomo e con la barba (ma in bikini…) a chi, magari in pieno luglio, indossa armature da venti chili e passa, elmo compreso.
Il pirata dei tavoli da gioco
Ultimamente capita così sempre più spesso di imbattersi, a un tavolo da gioco, in un personaggio vestito elegantemente da pirata. Che parla in tonalità diverse all’interno dello stesso discorso, gesticola e alterna accenti e lingue veri o inventati. Non c’è nulla da temere, ma solo da restare almeno per alcuni minuti ad ammirare l’abilità di Gianluca Valli, alias Kalu Libre. Si tratta infatti di uno dei maestri indiscussi del gioco di ruolo in Italia, milanese di nascita ma ormai veneziano per adozione. E, come spesso accade non solo nei giochi o in letteratura, per amore.
Venezia, luogo di pirati
“Venezia – spiega la sua scelta Gianluca – è luogo di pirati, di marinai e d’incontri segreti, tutte cose che adoro da sempre. Non credo di aver mai cercato Venezia, credo piuttosto che una specie di Sirena mi abbia richiamato qui. E visto che per oltre quindici anni mi sono occupato di feste, non potevo che celebrare il mio “sbarco” con una festa. E’ stato così che ho dato vita per gioco a questa iniziativa con la mia compagna Anna Castelli. Lei, storica d’arte orientale laureata a Ca’ Foscari, e scrittrice a sua volta follemente innamorata di Venezia, inserisce in tutti i suoi libri (nda, alla #AdunataPirata), una passeggiata per le calli in tenuta da pirati”. Piano piano, Valli ha iniziato così a mettere in piedi uno staff che organizzasse cene con delitto ed eventi di formazione. A oggi, collabora con un hotel quattro stelle non distante da Venezia che funge all’occorrenza da show room per i suoi eventi.
Una città che ispira i giochi
Venezia è sempre stata fonte di ispirazione e spesso sfondo per l’intero mondo dei giochi. Per tutto il mondo occidentale, sottolinea Valli, “Venezia è la città di uno dei più affascinanti Clan di Vampiri, mercanti e maghi, metà banchieri legati alla Chiesa e l’altra metà medici connessi al mondo bizantino”. E campo da gioco per eccellenza. “Gli antichi palazzi hanno numerose vie di fuga, ogni calle ha sculture che nascondono indovinelli. Vi sono zone delle città la cui pianta è basata su quadrati magici. Ricordiamoci che il primo storyteller (termine che si usa per indicare un narratore nei giochi di ruolo, nda) famoso in cinque continenti può essere considerato Shakespeare. Il quale scelse proprio Venezia come città cardine per la sua opera più imponente, la prima vera spy story portata sul palco. Direi non cosa da poco”.
Da passione a lavoro
La passione per il gioco, nata ovviamente fin dai primi anni di vita, si è dunque trasformata per Gianluca in stile di vita. E anche in lavoro, portandolo ad essere uno dei più apprezzati “conduttori” (il termine game master non nominateglielo nemmeno…) di giochi di ruolo per fiere, convegni e tornei. “Quasi tutti iniziavano con Dungeons and Dragons, che non ha bisogno oramai di spiegazioni vista la popolarità che gli ha conferito la serie tv Stranger Things. Io e i miei amici iniziammo con altro: si chiamava Battaglia Galattica. Avevamo inventato un gioco del tutto immaginario, in cui eravamo due eroi che combattevano i mostri. Non lo sapevo ma ero sulle orme del lavoro che avrei poi scoperto intorno ai 30 anni”. Un lavoro che lo ha portato a pubblicare l’Almanacco dei mondi selvaggi, edito da GG Studio”.
Il futuro del gioco
Il futuro? Ovviamente, resta legato al mondo ludico. “E’ un futuro che va professionalizzandosi. Oggi esistono in Europa corsi universitari per Game Designer (creatori di giochi, nda) e Andragoghi (l’andragogia è una disciplina nata alla fine degli anni Ottanta, che unisce gioco e apprendimento, nda)”. C’è un’esplosione di autori italiani, tra cui Francesco Zani giovane studente di neuroscienze padovano che ha già creato numerosi giochi di ruolo commercializzati.
“Nel mio piccolo – conclude Kalu Libre – ho presentato in due eventi Libertè sans Merci. Si tratta di un’avventura cappa e spada per introdurre un ciclo di racconti brevi scritti da Anna Castelli. Le applicazioni sono fin troppe. Prendo in esame solo quelle di cui mi occupo io nello specifico: formazione aziendale e team building. Da poco, con Genitori di Ruolo, su facebook ho cominciato ad occuparmi di giochi genitoriali per coaudiuvare le terapie contro il disturbo d’attenzione in età scolare. Aggiungo che dal 1998 il riformatorio, dipendente dal carcere San Vittore, ha un programma di giochi di ruolo per profilare i giovani ed aiutarli nel reinserimento dopo la condanna”.