Se la vita si misurasse in libri scritti, o da scrivere, di certo Giacomo Girolamo Casanova sarebbe un grandioso esempio di come raccontare e far raccontare la propria storia.
L’Historie de ma vie, la sua biografia, racchiude in sé le avventure del personaggio veneziano e al tempo stesso è stata raccontata migliaia di volte dai suoi diversi editori, attingendo dal suo immenso bacino letterario ed epistolario scritto durante i suoi viaggi europei, da una corte all’altra, dalla Spagna alla Russia.
Per questo motivo Gianluca Simeoni, da più di 25 anni ricercatore e studioso degli scritti casanoviani, ha pensato di riordinare le circa 1400 edizioni della biografia nel volume Storia editoriale di una vita. Bibliografia delle edizioni dell’Historie de ma vie di Giacomo Casanova 1822-2019 (Oltrepagina edizioni), presentato alla Biblioteca Marciana di Venezia.
Un lavoro durato complessivamente tra i sette e gli otto anni e che lo ha visto affrontare lingue e dialetti da ogni parte del mondo, nel tentativo di ricostruire il più fedelmente possibile una vita incredibile e la storia bibliografica altrettanto densa, che ne ha prodotte tante altrettanto piccole attribuite al Casanova.
L’Historie de ma vie non ha avuto il percorso pensato dal suo autore, anzi; riordinata durante il suo ultimo esilio a Dux, in Repubblica Ceca, la biografia è stata piuttosto una risposta del Casanova di fronte alla chiamata della morte imminente (arrivata nel 1798).
Ciò fa sì che nella storia editoriale dell’opera, cominciata a Lipsia nel 1822, “l’autore scompaia a causa delle continue tensioni e torsioni alle quali è stata sottoposta da parte degli editori. Basti pensare ai titoli che le sono stati attribuiti: Memorie, Frammenti, Galleria, Avventure galanti, Voluttà veneziane.
“Bibliografare un’opera del genere significa riannodare tutta una serie di fili”. È il commento di Simone Volpato, già docente di Bibliografia all’Università di Udine e Trieste, proprietario della Libreria Antiquaria Drogheria 28 a Trieste e editore della rivista di studi internazionali «Casanoviana», intervenuto alla presentazione del volume di giovedì 20 gennaio nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
“Un testo sfacciato”, che metteva in cattiva luce la Serenissima
La vita di Giacomo Casanova non è stata solo seduzione: se questo gli ha consentito di mantenere una vita agiata, nonostante le origini medio-borghesi, e di inseguire a tutti i costi quel mondo aristocratico di cui sentiva far parte (e di cui ha assistito alla morte dopo la Rivoluzione francese), ciò lo ha portato a definirsi come un personaggio affascinante, viaggiatore solitario e membro della Massoneria; in esilio perenne e al tempo stesso conosciuto in tutta Europa. Tanto sfacciato in alcune occasioni quanto pronto ad aiutare una conoscenza in difficoltà (vedi il caso della scrittrice veneziana Giustiniana Wynne).
Proprio un ex-direttore della Marciana fu il primo, o uno dei primi biografi del Casanova, che diede il là alla sua storia editoriale, condannando l’Historie: Bartolomeo Gamba ritenne la biografia “un testo sfacciato per i contenuti”, che metteva in cattiva luce la Repubblica di Venezia su tutto il suolo europeo, dato che l’opera fu scritta in francese.
“Gianluca Simeoni ha quindi vendicato Casanova – ha scherzato durante la presentazione Antonio Trampus, docente di Storia moderna all’Università Ca’ Foscari e direttore della rivista internazionale «Casanoviana» – operando quegli scavi bibliografici che tentano di rispondere alla domanda, irresolubile: perché questo testo postumo riesce ancora oggi ad attirare l’attenzione universale?”
1400 edizioni delle sue memorie
Uno dei capitoli più interessanti del volume, sempre secondo il professor Trampus, è la parte riguardante l’attenzione posta dai letterati italiani alla Memorie del Casanova.
Tra tutti, è stato ricordato Italo Calvino, il quale l’annoverava tra i classici della letteratura italiana perché oggetto di continua interpretazione.
Lavoro interpretativo a cui si è accodato il dottor Simeoni, il quale ha redatto un’opera bibliografica pensata sia per le biblioteche (e quindi alla consultazione) sia agli antiquari, mantenendo un’importanza tanto intellettuale quanto oggettuale.
“Delle circa 1400 edizioni, la maggior parte sono in lingua tedesca. Segue la Francia con circa 250 edizioni e poi l’Italia, con quasi 200; un po’ in ritardo rispetto agli altri paesi perché forse vittima di un concetto puritano del paese nei confronti del Casanova” ha spiegato Gianluca Simeoni.
Una disamina, quella linguistica, che dovrebbe suggerire la portata del personaggio: non solo un abile seduttore, ma un vero e proprio amante della vita e dell’avventura, un forziere di storie tanto improbabili quanto verosimili.
Casanova, un europeista ante-litteram
Non si tratta solo di ricordare la Fuga dalle Prigioni dei Piombi o delle avventure amorose con suor M.M. e il cantante castrato Bellino.
Casanova volteggiò sul continente, dalle sue conoscenze alla corte di Luigi XV alla breve frequentazione con Voltaire; dagli incontri con Mozart, Rousseau, Franklin e gli zar di Russia all’esilio ceco.
Un europeista ante-litteram, che a suo modo ha espanso il mito ‘dell’italiano all’estero’ tra genio e sregolatezza, in un libro di Memorie divenuto, nei secoli, le Memorie di tanti ed è ritornato, grazie a Simeoni, alla Memoria del fu Giacomo Girolamo Casanova.
Damiano Martin
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