Un’indagine evidenza le difficoltà di chi ha appena avuto o vuole un figlio. Mentre l’emergenza-bullismo spinge alla diffusione di dispositivi di controllo
Fare il genitore è sicuramente il “mestiere” più bello del mondo.
Ma se da sempre è anche il mestiere più complicato, nell’evoluzione della società ai tradizionali problemi e preoccupazioni, dubbi e incertezze se ne sono aggiunti sempre più, spaesando in particolare chi ha appena iniziato ad allevare un figlio e spaventando chi pensa di averne uno.
Difficoltà di essere genitore che accomuna quasi 6 mamme e papà su 10 (il 59%), con una percentuale pressoché identica (il 60%) di neogenitori che dichiara il desiderio di avere un supporto da parte di uno psicologo nell’affrontare queste sfide (anche se poi solo il 4% concretamente viene seguito nel suo percorso da un professionista).
Sono solo alcuni dei più significativi risultati emersi dall’indagine “Genitori ai primi passi”, la survey di Nestlé sviluppata in Italia insieme a Unobravo e con il supporto tecnico della piattaforma YouGov, che ha interpellato su queste tematiche un campione di oltre 1.100 giovani che si approcciano alla genitorialità.
Genitori oggi: convinti e affiatati…
Tra i dati incoraggianti c’è quello che evidenzia come, nonostante la maggioranza dei neo-genitori si trovi in difficoltà, potendo tornare indietro l’84% degli interpellati non cambierebbe idea e rifarebbe la scelta di mettere al mondo un figlio. E questo sebbene, in tema di salute, solo il 35% delle mamme e il 52% dei papà ha dichiarato dei sentirsi bene sia fisicamente che mentalmente.
Un altra statistica che evidenzia una tendenza positiva, in particolare sul piano della fiducia interna alla coppia e della parità di genere, è quella secondo cui, nei momenti critici, ci si rivolge nel 67% dei casi prima di tutto al proprio partner. Il 69% dei rispondenti, del resto si sente sufficientemente supportato dal compagno nei compiti genitoriali. E secondo l’80%, i padri di oggi sono più attivi nel prendersi cura dei propri figli rispetto alle generazioni precedenti.
…ma anche genitori più fragili
A preoccupare, invece, è il fatto che solo il 32% dei neogenitori sente di avere il controllo delle sfide che deve affrontare. E di certo non aiutano le pressioni e le aspettative sociali e familiari. È pari a quasi il 40% la quota di chi ha dichiarato di sentire la pressione sociale su come crescere i propri figli. Ancor più elevata, toccando il 59%, è poi la percentuale di neo-genitori che si sentono stressati dall’opinione altrui.
Il progetto legato alla survey mira così a offrire un supporto concreto, mettendo a disposizione nei primi mille giorni di vita del bambino, in numero limitato, 3 prime sedute gratuite, successive al primo colloquio conoscitivo anch’esso gratis, per coloro che scelgono di iniziare un percorso di supporto psicologico, sia individuale che di coppia, insieme ai professionisti di Unobravo.
Dispositivi tecnologici per proteggersi dal bullismo
Chi è genitore sa però che il proprio compito non diventa meno gravoso e meno fonte di preoccupazioni con la crescita del proprio figlio. La società si presenta infatti sempre più insidiosa in tutti gli ambiti. Basti pensare per esempio allo studio Istat, risalente al 2021, secondo cui quasi il 10% degli studenti è stato vittima o quantomeno testimone diretto di episodi di bullismo.
L’evoluzione della tecnologia, in ogni caso, rende disponibili dispositivi sempre più efficaci a tutela della sicurezza personale, come bracciali simili a smartwatch. E non a caso, in occasione del rientro a scuola, ci sarebbe stato un forte incremento di acquisto di tali prodotti, che consentono di monitorare in tempo reale la posizione e ricevere allarmi in situazioni critiche, da parte dei genitori per i propri figli.
Alberto Minazzi
