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Il Galoppatoio del Lido cavalca il futuro

Il Galoppatoio del Lido cavalca il futuro
passeggiata a cavallo in spiaggia al Lido di Venezia

E’ nato quando Roma divenne capitale dei Giochi Olimpici.
Il Coni cercava una nuova sede all’altezza dei Campionati del Mondo di equitazione. Un luogo elegante, funzionale ma di prestigio. E la scelta cadde sul Lido di Venezia. Era il 1960 e l’isola si era affermata nel turismo internazionale come l’isola d’oro.
La tradizione delle passeggiate a cavallo, lungo la spiaggia, era consolidata. E ci si muoveva ancora anche in carrozza, come i turisti hanno continuato a fare fino a una ventina di anni fa.

Passeggiata a cavallo sulla battigia, Lido di Venezia
Passeggiata a cavallo sulla battigia, Lido di Venezia

Fu quindi nell’allora neo Circolo Ippico veneziano di Ca’ Bianca che si disputarono i Mondiali di Equitazione, che videro proprio l’Italia sul podio grazie alla vittoria di Raimondo D’Inzeo.
Sessant’anni dopo, il Circolo Ippico ritorna al centro dell’attenzione. Lo storico galoppatoio dell’isola ha destato infatti l’interesse dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente, Primo Ministro e Sovrano di Dubai, attirando a sé un’altra eccellenza mondiale come la Godolphin Stable, scuderia di cavalli purosangue di razza araba.

cavalli arabi
cavalli arabi

Lo storico Galoppatoio piace agli artisti

Non è il solo ad aver pensato al Lido di Venezia per un grande progetto.
Il Circolo, infatti, è stato contattato quest’anno anche dall’artista tedesco Matthias Brandes, pittore dai tratti particolari e dal vivo interesse per la materia trattata. L’interesse, in questo caso, è legato a una grande esposizione d’arte sul tema dei cavalli e dell’equitazione.

Il Centro Ippico del Lido di Venezia
Il Centro Ippico del Lido di Venezia

Un Galoppatoio dalla tradizione storica radicatamente nuova

La storia del Circolo Ippico del Lido è nata sotto una buona stella. Due, in realtà.
Se, infatti, la vittoria del titolo mondiale di Raimondo D’Inzeo portò in alto l’orgoglio italiano, non da meno fece quella del fratello maggiore Pietro.
I due erano noti a livello internazionali come “i fratelli invincibili” e così fu anche nel lontano 1960.
Raimondo conquistò la medaglia d’oro e Piero la medaglia d’argento nel Gran Premio di salto ostacoli.

 

Il Circolo iniziò a galoppare, passando poi alla gestione comunale sotto la direzione del Colonnello veneziano Cleanto Scarpa.

La passione dell’isola per l’equitazione

Oggi, in questo momento della storia così complesso, anche il Galoppatoio del Lido ha attraversato una fase cruciale.
Non essendo un semplice circolo sportivo ma anche una casa per gli animali (circa 40 cavalli vengono accuditi nella struttura e altrettanti sono dei soci iscritti), a differenza della maggior parte delle associazioni, ha tenuto aperto, garantendo la presenza di un operatore 24 ore su 24, per non trascurare gli esemplari costretti all’interno dello spazio.
Al suo interno è attiva la scuola di equitazione, ci sono istruttori federati e  ben 175 soci, di cui fanno parte anche le “speranze” della scuola, alcune giovani campionesse che stanno trionfando nelle competizioni nazionali di salto e dressage.

Dal passato verso il futuro

Sotto la guida di Roberto Teso, presidente del Circolo, il galoppatoio storico del Lido spinge però per riemergere e diventare protagonista nelle vicende di rinascita della città e, in particolar modo, dell’isola.
Una delle possibilità potrebbe così arriavare dal passato, conciliandosi bene con le esigenze del presente.
Già nella stagione fredda il galoppatoio ha ristabilito alcuni percorsi storici per le passeggiate a cavallo, riscoprendo la bellezza della zona in un modo nuovo, romantico, ecosostenibile e adatto a tutta la famiglia.
Un ritorno quindi a una consuetudine considerata d’élite ma oggi più praticabile.
L’interesse dello sceicco di Dubai e dell’artista tedesco che, alle più prestigiose Gallerie europee che ospitano normalmente le sue opere, preferisce lo storico Galoppatoio, possono aprire a breve anche altri scenari. Con il ritorno dell’equitazione sportiva ancora una volta in primo piano a livello mondiale e l’apertura verso il mondo dell’arte e degli eventi di alto livello.

 

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