L’associazione Riviera al Fronte rende omaggio ai soldati italiani attraverso una cerimonia che intreccia ricordi familiari, valori patriottici e nuove scoperte sul passato
“Il Gagliardetto della Memoria non è solo un simbolo, ma un gesto profondo di condivisione e amore. È la storia di un soldato, un eroe che ha combattuto per la libertà e, in molti casi, ha sacrificato la propria vita durante le guerre mondiali. La sua famiglia, con grande affetto, decide di prestare questo prezioso ricordo alla comunità. E un atto di gratitudine è quello che risuona forte e chiaro da parte della società civile attraverso questa iniziativa”.
Racconta così, Ivan B. Zabeo, come l’associazione Riviera al Fronte, fondata nel 2014, abbia voluto rendere omaggio a questi valorosi combattenti.
Alla nona Cerimonia dei Gagliardetti della Memoria, un evento che si pone come una risposta italiana al “Remembrance Day” britannico e che si è tenuto all’auditorium della biblioteca di Oriago di Mira (VE), in molti hanno partecipato rendendo emozionante questo tributo a chi ha difeso i valori della Patria, della libertà e della democrazia.
Dalla famiglia agli storici
L’iniziativa ideata da Zabeo è un evento di storia e cultura ma anche di riflessione e di incontri.
E la consegna del Gagliardetto, “un panno bianco sovrapposto a uno rosso o blu più grande contenente un numero di stelle nere equivalenti agli anni di guerra vissuti dal soldato e da stelle oro, argento e bronzo simboleggianti le medaglie al Valor Militare – spiega il presidente di Riviera al Fronte Enrico Moro – rappresenta solo una parte di tutto ciò.
Quest’anno, per esempio, abbiamo voluto fare una sorpresa ai figli dei gagliardati, leggendo per la prima volta le lettere che i padri avevano inviato dal fronte o dalla prigionia e mai arrivate a casa – racconta – La loro gioia ci ha commossi”.
Inedite pagine di storia collettiva
La cerimonia rappresenta infatti il culmine di un complesso lavoro di ricerca da parte dell’associazione, che parte da una volontà e dalla curiosità di figli e nipoti di scoprire qualcosa di più sui loro cari.
Da un nome, da una data e dal luogo di nascita, spesso da una foto, i membri dell’associazione risalgono alla documentazione negli archivi di Stato.
E’ così che si iniziano a riscrivere pagine di storia familiare e collettiva inedite e spesso di grande valore.
“Ma anche negli armadi e nei cassetti di casa si nascondono a volte tesori culturalmente inestimabili”, ricorda il presidente Moro.
Lettere, foto o documenti spesso si rivelano infatti di enorme valore storico”.
Oltre 200 eroi ricordati nei 10 anni della Cerimonia
“Qualche anno fa un amico mi propose di leggere il diario del nonno – integra Zabeo -. Pensava riguardasse l’affondamento della Corazzata Roma del 9 settembre 1943 per mano dei tedeschi ma si è rivelato in realtà una preziosa cronistoria dedicata alla spedizione militare italiana dell’anno 1900 in Cina contro i Boxers, cui il prozio aveva partecipato. Sono rimasto a bocca aperta, ero davanti a un diario di incredibile valore che raccontava una pagina di storia italiana completamente dimenticata”.
Dalla prima edizione a oggi sono stati consegnati oltre 200 gagliardetti corrispondenti ad altrettanti soldati che hanno combattuto le due guerre mondiali, che sono stati nei campi di concentramento nazisti o sono stati impegnati nel Risorgimento e in altre spedizioni militari dal 1861 fino alle missioni di pace all’estero.
E ogni consegna è stata arricchita dalla lettura della storia del papà, o del nonno, creando così un momento di condivisione con la cittadinanza.
Il “format” ha riscosso molto successo sul territorio, tanto che le numerose richieste giunte all’associazione hanno fatto sì che siano state già raccolte le storie per le prossime edizioni.
Le microstorie che formano la grande Storia
Le persone ci tengono a conoscere il passato della propria famiglia e reagiscono con orgoglio e commozione nello scoprire quanto nonni, zii e parenti abbiano fatto per il nostro Paese.
“Proprio quest’anno ho vissuto forse l’emozione più intensa – racconta Ivan Zabeo -. La cerimonia è diventata infatti l’occasione per una famiglia per riunire una ventina di parenti, alcuni venuti appositamente da Londra, dove vivono. Ricevuto il gagliardetto e sceso dal palco, il figlio del soldato, commosso, è stato raggiunto dalle figlie e dalla nipotina appena nata. E tutti si sono uniti in un unico, grande abbraccio, che idealmente si è esteso anche a chi fra loro non c’è più ma li ha resi eredi di qualcosa di importante. Ecco la forza dei Gagliardetti della Memoria – conclude – sta nella storia personale che diventa parte della grande Storia, un racconto di sacrificio ma anche di solidarietà, di amore e di orientamento alla pace”.
Chi volesse proporre la storia o riscoprire le vicende di famiglia, può contattare Riviera al Fronte scrivendo una mail rivieraalfronte@gmail.com