Prenderà il via alle 15.30 italiane di oggi (24 agosto 2021) il vertice virtuale tra i grandi del G7 sulla questione Afghanistan. Da parte sua, il presidente del Consiglio Mario Draghi ribadirà ai partner del summit che la priorità è la difesa dei diritti fondamentali, dei diritti delle donne, la protezione di tutti coloro che si sono esposti in questi anni in Afghanistan per tutelarli e costruire un Paese democratico.
Il premier britannico Boris Johnson – spiega una nota di Dowing street – continuerà nella sua opera di persuasione nei confronti del presidente americano Joe Biden per “garantire che qualsiasi nuovo governo sia inclusivo e rispetti gli obblighi internazionali” oltre a sottolineare l’esigenza di rafforzare il sostegno per i rifugiati e l’assistenza umanitaria.
«Scopo primario del vertice – sottolinea Johnson – è quello di prevenire una crisi umanitaria e aiutare la popolazione afghana a difendere le conquiste degli ultimi 20 anni».
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto che è pronto a sostenere la posizione britannica sull’imposizione di “sanzioni” contro i Talebani e l’Italia potrebbe aderire alla proposta.
Quel che è certo è che, durante il G7 di oggi, si cercherà una risposta comune che serva a fermare le ritorsioni dei talebani nei confronti dei cittadini afghani che hanno appoggiato il precedente governo, garantendo loro una via d’uscita sicura dal Paese.
Mentre alcuni Paesi europei, con Gran Bretagna e Germania in testa, cercheranno di convincere Biden a concedere più tempo per le evacuazioni, rispetto all’ultimatum fissato per il 31 agosto.
Intanto lo scenario è quello di morti e di paura di attentati all’ aeroporto di Kabul, con gli Usa che hanno evacuato oltre10 mila persone nelle ultime 24 ore ma sembra impossibile che riescano a portare via tutti entro fine mese. Altre 13 mila restano per ora dentro lo scalo.
Il premier Draghi porterà al summit anche un altro tema importante: la necessità di un ragionamento sul dopo in uno scenario che deve coinvolgere gli attori principali della scena mondiale a cominciare da Mosca e Pechino. E la sede naturale per farlo – dirà Draghi ai leader – è un summit del G20.
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