Chiuso il vertice di Bali, il premier: “Italia protagonista”. I risultati: dalla condanna della guerra in Ucraina, al negoziato sul grano
“La situazione era molto complessa: c’erano gli ingredienti perché il G20 si traducesse in un fallimento, ma è stato un successo”.
Dalle parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, emerge la soddisfazione per l’esito del vertice di Bali. Un summit che ha visto il ritorno dell’Italia tra i Paesi al centro degli equilibri mondiali e che si è concluso con il raggiungimento di importanti risultati.
Tra bilaterali e riunioni di Capi di Stato e di Governo, dal G20 indonesiano si ricorderanno soprattutto la ribadita ferma condanna della guerra in Ucraina e gli accordi relativi al negoziato sul grano.
La condanna del conflitto tra Russia e Ucraina
Ribadendo le posizioni nazionali espresse in altre sedi, il terzo punto della dichiarazione finale di Bali sottolinea che “la maggior parte dei membri condanna fermamente la guerra in Ucraina e sottolinea che essa sta causando immense sofferenze umane e esacerbando le fragilità esistenti nell’economia globale”.
Il conflitto, prosegue il documento, sta “limitando la crescita, aumentando l’inflazione, interrompendo le catene di approvvigionamento, aumentando l’insicurezza energetica e alimentare ed elevando i rischi per la stabilità finanziaria”.
“Esistono altri punti di vista – conclude la dichiarazione dei partecipanti al G20 – e diverse valutazioni della situazione e delle sanzioni. Riconoscendo che il G20 non è la sede per risolvere le questioni di sicurezza, riconosciamo che le questioni di sicurezza possono avere conseguenze significative per l’economia globale”.
Il commento di Giorgia Meloni
“Non si poteva fingere – ha commentato in conferenza stampa il premier italiano – di non vedere quello che sta accadendo con l’aggressione russa. Tutti ci rendiamo conto che si deve lavorare ad una soluzione alla crisi ma non si può prescindere dalla volontà della nazione aggredita. Speriamo di trovare un accordo con Zelensky per uscire dal conflitto nel minor tempo possibile”.
Dopo aver definito “un successo” anche il negoziato sul grano, “un punto che io stessa ho sottolineato e che ha raccolto il sostegno di tutti i leader, Russia compresa”, il Presidente del Consiglio si è soffermato sul ruolo dell’Italia nel vertice, confessando di non essere riuscita a organizzare tutti i bilaterali richiesti.
“L’Italia – ha detto – è stata protagonista del G20. Intorno a noi c’è stata molta attenzione e curiosità, sicuramente anche dal fatto che l’Italia fosse l’unica nazione con un Capo di Governo donna. Sul tema della parità, il nostro Paese era un fanalino di coda, ora siamo all’avanguardia”.
I bilaterali dell’Italia: da Biden a Xi
La rappresentante del Governo italiano, ha spiegato, ha preferito incontrare soprattutto i vertici dei Paesi esterni all’Europa. Non c’è stato dunque l’atteso chiarimento con il presidente francese Emmanuel Macron sulla questione dei migranti. Un tema, l’immigrazione, di cui Meloni ha comunque parlato col presidente dell’Unione Europea, Charles Michel.
Tra i faccia a faccia più significativi del premier italiano, quello con il presidente Usa, Joe Biden, in cui si è parlato in particolare di energia e gas. Con tutti gli alleati, il confronto si è incentrato anche sul missile caduto sulla Polonia durante il G20, attribuendone in ogni caso la responsabilità alla Russia.
I bilaterali dell’Italia hanno coinvolto Paesi come Australia e Canada, ma anche Stati emergenti come l’India, che ospiterà il G20 nel 2023. Ultimo in ordine di tempo, ma non certo per importanza, l’incontro di Meloni col presidente cinese Xi Jinping. In un’ora di bilaterale è stato consolidato il rapporto tra i due Paesi, a partire dal tema dell’export del made in Italy, con l’invito ufficiale a Pechino presentato da Xi, che ha chiesto all’Italia anche di avere un “ruolo attivo” nei rapporti tra Cina e Usa.
Alberto Minazzi