Fino al 10 aprile due esposizioni su Francesco Morosini, l’ultimo eroe della Serenissima
354 mila visitatori da inizio anno a oggi, 2000 nel solo ultimo weekend per “Venezia Gioca”, il festival del gioco di Venezia e Mestre.
Forte Marghera cresce. Nel numero dei visitatori come nell’attrativa che esercita per gli organizzatori di eventi.
Centro di aggregazione, luogo in cui si trova risposta a bisogni di vario tipo (divertimento,relax, cultura, studio) e in cui si ritrovano spesso “sorprendenti sollecitazioni”, il Forte più noto del campo trincerato di Mestre (uno dei più belli d’Europa) è anche uno dei più amati punti di ritrovo in città.
Non conosce stagioni, perché per ognuna propone iniziative diverse e non pone limiti: dalla musica e dalle iniziative di puro intrattenimento agli eventi di cultura più strettamente intesa, lascia spazio a tutto ponendosi in modo trasversale come luogo adatto a ogni generazione.
Se quindi a catalizzare l’attenzione nel corso dell’ultimo fine settimana è stato un fortunato evento indirizzato agli amanti del gioco e alla famiglie, fino ad aprile Forte Marghera sarà la nuova casa di Francesco Morosini.
Francesco Morosini a Forte Marghera
All’ultimo eroe della Serenissima, al “Doge e Capitano da mar” di cui si celebrano i 400 anni dalla nascita, Forte Marghera ha messo infatti a disposizione le polveriere francese e austriaca. Qui, fino al 10 aprile, sono infatti state allestite le due mostre “Fortezze e città a Creta e nel Peloponneso al tempo di Francesco Morosini” (polveriera austriaca) e “Francesco Morosini 1619-1694. Una vita veneziana” (polveriera austriaca).
Due percorsi espositivi che ripercorrono la vita e le opere di uno dei più illustri condottieri veneziani al quale il Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza , con il contributo di Università Ca’ Foscari e la collaborazione dell’Archivio di Stato di Venezia e dell’Isituto Italiano dei Castelli, ha voluto rendere omaggio.
La storia di Francesco Morosini, la storia di Venezia
Ripercorrere la storia di Francesco Morosini significa rivisitare la storia di Venezia nelle sue aspre vicende nel controllo delle rotte commerciali verso il Levante.
Documenti, oggetti personali, modelli navali e di fortezze, reperti e illustrazioni, quindi, per una riscoperta di Venezia nei suoi ultimi anni da Serenissima in un luogo simbolo della resilienza della città qual è Forte Marghera, dove in occasione della presentazione delle due esposizioni è stato sottoscritto l’atto costitutivo della Rete italiana dei Siti Fortificati.