Il Fondo monetario internazionale stima per il 2023 un Pil in calo a – 0,2 %
Se per quest’anno nel recente World Economic Outlook la crescita del nostro Paese è stata rialzata di 0,2 punti rispetto alla previsione di luglio scorso, per toccare il 3,2%, le stime per il 2023 non sono portatrici di buone notizie.
L’ Fmi (il Fondo Monetario Internazionale) prevede infatti nel nuovo anno un ribasso di 0,9 punti sulle valutazioni di luglio e addirittura di 1,9 punti su quanto stimato lo scorso aprile.
Fmi: Verso la recessione un terzo dell’economia mondiale
Calo dei redditi reali e aumento dei prezzi stringono infatti nella morsa i Paesi che pesano per un terzo dell’economia mondiale e che, secondo quanto emerso nel corso del World Economic Outlook, sembrano destinati a finire in recessione.
Si parla di “un’economia globale che continua ad affrontare sfide difficili sulle quali pesano l’invasione russa dell’Ucraina, le pressioni inflazionistiche e il rallentamento della Cina.
Il Fondo monetario si aspetta per i prossimi mesi una recessione tecnica che dipende dai prezzi dell’energia. Più di un terzo dell’economia globale, sostengono i tecnici, si contrarrà nel 2023 e le tre maggiori economie – Usa, Cina e Unione Europea – continueranno lo stallo.
Gourinchas : “Il peggio deve ancora venire”
«Nel complesso – spiega Pierre Olivier Gourinchas, consigliere economico e direttore delle ricerche del Fondo – gli shock di quest’anno riapriranno ferite economiche che sono state solo parzialmente rimarginate dopo la pandemia. Insomma il peggio deve ancora venire e molte persone vivranno un 2023 di recessione».
Le difficoltà dello scenario globale si riflettono nell’andamento delle economie avanzate per le quali si prevede ne 2023 un rallentamento dal 2,4% .
Solo il Giappone evidenzia dati quasi invariati rispetto alle previsioni. Il Paese del Sol Levante, infatti, segna una crescita dell’1,7% nel 2021 e 2022 e dell’1,6% nel 2023.
La situazione in Italia tra inflazione e deficit
In Eurozona, che quest’anno dovrebbe registrare un balzo dell’inflazione dal 2,6% dello scorso anno all’8,3%, l’Italia registra lo scossone più forte con un indice dei prezzi in aumento all’8,7%, pari a +6,8 punti sul dato del 2021.
Si tratta dell’aumento maggiore tra le economie del G7.
Tuttavia si prevede un leggero rallentamento nel 2023 al 5,2% a fronte di una stima in Eurozona al 6,2%.
Per quanto riguarda il lavoro, è previsto un rialzo della disoccupazione al 9,4% dall’8,8% di quest’anno.