Capi firmati in svendita per saldare i creditori. L'epilogo Flowers

Una vendita promozionale al dettaglio, per risarcire i creditori.
A volerla è stato il curatore fallimentare del tribunale di Pordenone Alessandra Fabris.
Dopo la vendita all’asta dei negozi falliti della Flowers srl, si cerca così di far quadrare gli insoluti lasciati da una delle più importanti aziende di abbigliamento e calzature del triveneto stroncata dal Covid.
Pur se con 20 sedi e con un servizio online che assicurava anche il personal shopper, l’impero dei fratelli Fioretti non ce l’ha fatta.
Dichiarato fallito a giugno dal tribunale di Pordenone dopo 21 anni di successi, i suoi negozi sono stati ceduti all’asta nel mese successivo.
Ora, a ridosso del Natale, la vendita promozionale dei tanti capi superfirmati  rimasti accatastati nei magazzini.
Per due mesi, si potranno acquistare a prezzi scontati al centro commerciale Meduna di Pordenone.
Nata nel 2000, la Flowers aveva raccolto i più noti brand di abbigliamento, calzature e accessori.
Negli ultimi anni aveva accusato dei colpi ma la pandemia ha dato quello finale.
Nonostante l’azienda avesse provato a puntare molto anche sulle vendite online, accompagnando i clienti con personal shopper attivi per trovare il prodotto che meglio soddisfacesse le richieste, non è riuscita a risollevarsi.
“Nei nostri negozi potrete trovare i migliori marchi di vestiario e calzature, per adulti e bambini. Sono disponibili etichette famose a livello mondiale, in cui potete trovare un eccellente qualità dei tessuti – si legge ancor oggi nel suo sito -Siamo preparati per ogni stagione dell’anno, dall’inverno all’estate. In più abbiamo una grande vastità di borse e valigie di ottima qualità”.