Dopo Giulia, Vanessa. Un’altra giovane vita stroncata. Il via a centri di ascolto e accompagnamento
Un nuovo lutto regionale per il Veneto.
A distanza di 20 giorni dall’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta, e a cinque giorni dal Natale, una giovane mamma di un bambino di 4 anni, di nuovo incinta, è stata uccisa da un uomo con il quale aveva avuto una breve relazione.
Lei e la creatura che doveva venire al mondo.
Vanessa Ballan, di soli 27 anni, è’ stata trovata esanime sulla porta di casa a Riese Pio X, nel trevigiano.
Picchiata e uccisa con sette profonde coltellate al torace, senza pietà, presumibilmente dal quarantenne kosovaro che lei ad ottobre aveva denunciato per stalking e che aveva conosciuto sul lavoro, al supermercato dove lei era commessa e lui addetto alle consegne.
Zaia: “Ogni femminicidio non è più questione limitata a una singola famiglia”
Se ne era invanghita, poi aveva chiuso subito quella relazione. Una scelta che non le è stata perdonata.
“Siamo davanti a un femminicidio dai contorni estremamente drammatici: due vittime, una mamma e la sua creatura, non ancora venuta al mondo, sono stati uccisi barbaramente. Un fatto che fa rabbrividire e, ancora una volta, indignare – ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia annunciando il lutto regionale -.Un crimine così efferato si è verificato a pochi giorni dalle esequie di Giulia Cecchettin”
“La ferita era ancora aperta, la nostra comunità ha ancora negli occhi e nel cuore l’angoscia di tante giornate di sofferenza. Nuovamente assistiamo a una spirale di violenza che necessita da parte di tutta la società, a partire dalle istituzioni, di una risposta assolutamente ferma. Anche nel giorno delle esequie di Vanessa Ballan – ha concluso Zaia – proclamerò il lutto regionale: ogni femminicidio non è più questione limitata ad una singola famiglia, ma coinvolge ed è uno sfregio per tutta la nostra comunità”.
Il presunto omicida in carcere
Bujar Fandaj, il presunto omicida, denunciato da Vanessa perché in seguito alla rottura della loro relazione aveva iniziato a perseguitarla, è stato preso dopo una breve fuga e ora si trova in carcere sottoposto a fermo per omicidio aggravato.
Il via alla costruzione di punti di ascolto e accompagnamento
“Pensavamo di aver toccato il fondo dell’orrore con Giulia. Servono più competenze per intercettare per tempo i disagi, le devianze, le patologie di chi arriva a sfogare la propria aggressività su una persona, in particolare su una donna. Sono troppi i casi di femminicidio a cui abbiamo assistito nell’ultimo periodo, in un’escalation di violenza aggravata dall’ultimo caso – ha commentato l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan -. Autorevoli psicologi mi hanno detto che serve l’educazione all’affettività nelle scuole per trasmettere e diffondere il valore del rispetto dell’altro. Con la dottoressa Vera Slepoj, autorevole psicologa e psicoterapeuta nonché scrittrice, terremo una lectio sull’educazione all’affettività destinata a tutti i Sindaci del Veneto con i loro Assessori al Sociale perché è dai territori che proviamo a costruire dei punti di ascolto e accompagnamento”.
Consuelo Terrin