Il lavoro di Paola Volpato in mostra dal 6 al 12 novembre a Treviso in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne
“Femminicidio 2015-2022” è un lavoro in progress.
Paola Volpato, tra le prime artiste in Italia ad occuparsi di questo tema, è conosciuta per la forza e l’umanità con la quale attraverso quest’opera vuole sottolineare la drammaticità di quanto i tristi episodi di cronaca ci testimoniano.
I femminicidi sono quotidianamente sotto agli occhi di tutti. E in tutto il loro orrore.
Così dal 2015, ogni anno l’artista esegue i ritratti di tutte le donne uccise in Italia.
Dal 6 al 12 novembre 2022 la mostra arriva in Veneto, a Treviso.
Le vittime di femminicidio in Italia
Il dato che si registra nel nostro Paese è allarmante.
Se in Italia dagli anni novanta a oggi il numero degli omicidi di uomini sta diminuendo, quello delle donne si mantiene costante. I numeri ci dicono che 7 su 10 vengono uccise a casa, 3 su 10 accoltellate, 2 su 10 uccise con arma da fuoco, 18 su 100 soffocate, 6 su 100 ammazzate di botte.
E sono perlopiù vittime di partner, ex partner o familiari.
Un retaggio culturale pesante e duro da sconfiggere.
Basti pensare che fino al 1981 la nostra legislazione ha mantenuto il delitto d’onore, che prevedeva uno sconto di pena per il reo.
Il termine “femminicidio” poi, introdotto dalla stampa nel 2012, nelle norme è entrato solo l’anno successivo, quando l’Italia ha recepito anche la Convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza sulle donne intesa come violazione dei diritti umani e discriminazione di genere.
La mostra a Palazzo dei Trecento
In “Femminicidio 2015-2022 vi sono già ben 700 ritratti ai quali l’artista aggiunge uno spazio vuoto a ricordare ogni donna uccisa di cui non si ha immagine.
L’opera, che lancia a tutti un grido d’allarme, è già stata esposta in sedi istituzionali quali il Parlamento italiano, musei e sale espositive e non solo.
I volti delle tante vittime sono stati anche proiettati su Torri cittadine, in auditorium e biblioteche perché il messaggio di stop alla violenza si facesse sempre più forte.
Oggi l’opera arriva a Palazzo dei Trecento, nel cuore di Treviso, dove si potrà ammirare in un allestimento ideato per il Grande Salone dal 6 al 12 novembre.
Un percorso avvolgente a chiocciola nel centro dello spazio sarà l’unico punto illuminato. Il visitatore avrà così una visione ravvicinata dei ritratti a destra e sinistra, mentre su una grande parete laterale scorreranno tutti i nomi delle vittime di femminicidio dal 2015 ad oggi.
«Per ricordare e ridare un volto alle donne vittime»
Paola Volpato è un’artista veneziana impegnata da anni in azioni culturali nel campo delle politiche di genere e di denuncia contro la violenza sulle donne e sulla natura.
Lavora nel campo delle arti visive e della poesia attraverso pittura, video e installazione, disegno. Scrive l’artista nella presentazione del catalogo che accompagna l’esposizione: “Quest’opera nasce per ricordare e ridare un volto alle donne vittime della violenza di genere. Lasciano sgomenti i loro sguardi, la loro bellezza, il loro sorriso. Vederle tutte insieme, guardare in faccia i volti delle vittime riesce a far sentire quanto la violenza di genere sia diffusa e persistente e come sia vicina alla nostra quotidianità. Con questo di lavoro di emersione dalla marea dei casi di cronaca nera, possono diventare portatrici di una volontà di riscatto e di presa di coscienza per le altre donne».
Un messaggio dunque importante quello che i ritratti a china su carta cotone di Paola Volpato lanciano a tutti.
I disegni sono accompagnati da proiezioni video, musiche, narrazioni testuali, performance per dare una visione più profonda del fenomeno, lontana dall’immagine presentata dai media.