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Fake in Italy: Carbonara

Fake in Italy: Carbonara
@Alessio Orrù

Coldiretti: stop alla contraffazione alimentare

La Carbonara è la ricetta italiana più taroccata nel mondo.
Viene fatta con qualsiasi cosa: il “Romano cheese” al posto del pecorino, la panna mischiata all’uovo, il prosciutto al posto del guanciale e a volte anche con aggiunte improbabili come piselli surgelati, burro o basilico.
Un fake in Italy a tutti gli effetti messo in evidenza da un’indagine Coldiretti su dati Noto Sondaggi in occasione del Carbonara Day del 6 aprile e contro il quale la stessa Coldiretti oggi, al Brennero, con migliaia di agricoltori punta il dito.
Così come contro ogni altra ricetta italiana riprodotta in modo non originale.

La carbonara nella tradizione “made in Italy”

Se l’origine del nome “Carbonara” è infatti ancor oggi incerta e potrebbe esser legata ai movimenti carbonari a Carbonia o all’aspetto conferito dal pepe che sembra carbone quando viene aggiunto alla pasta, sugli ingredienti non ci sono dubbi.

carbonara
Per preparare la ricetta tradizionale occorre tagliare il guanciale a dadini e rosolarlo in padella con poco olio fino a farlo diventare trasparente. A parte si grattugia il pecorino romano da aggiungere in un recipiente con due uova sbattute e una manciata di pepe.
Il tutto va amalgamato per ottenere un condimento cremoso. La pasta cotta deve essere versata in padella e fatta saltare con il guanciale per un minuto. Va poi aggiunto il condimento mescolando molto rapidamente con un cucchiaio in legno per poi spegnere il fuoco e servire il piatto.

carbonara
pecorino romano

Lo stop alla contraffazione alimentare invocato da Coldiretti

Secondo Coldiretti, la mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy, alimenta la proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani all’estero.
Oltre alla carbonara, tra i piatti tricolori storpiati furi dal Paese ci sono anche gli spaghetti alla Bolognese, molto popolari in Inghilterra ma che nella tradizione nazionale esistono solo nei menu per attirare i turisti.
E ancora la “Pasta with Meatballs”, ovvero pasta con le polpette che nessun italiano servirebbe a tavola e il pesto con le mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con formaggio comune al posto del parmigiano reggiano e il pecorino romano.
Uno storpio gastronomico che secondo Coldiretti bisogna fermare imponendo uno stop alla contraffazione alimentare internazionale (che vale oggi 120 miliardi di euro ed è causa di danni economici come di immagine), che potrebbe veder triplicare le esportazioni.

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