Il sound è ben diverso da “Non ho l’età” di Gigliola Cinquetti (vincitrice nel 1964 a Copenaghen) e da “Insieme: 1992” di Toto Cutugno (primo nel 1990 a Zagabria).
“Zitti e buoni” dei Maneskin entra però nella storia.
È infatti il terzo brano italiano a vincere, dopo 31 anni, all’Eurovision Song Contest, il più importante festival europeo di musica leggera, giunto alla 65^ edizione.
E, non solo per il sound, è il segno di un Paese che guarda al futuro: Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria), i quattro ragazzi romani che compongono la band formata nel 2016, sono tutti “Generazione Z”.
Il più “vecchio”, il frontman David, è nato infatti l’8 gennaio 1999.
Zitti e buoni… grazie al televoto, da Sanremo a Rotterdam
I Maneskin si erano fatti conoscere al grande pubblico classificandosi secondi all’undicesima edizione del talent show “X Factor” nel 2017.
L’EP “Chosen”, seguito al programma, ottiene però un doppio disco di platino e il successo dei singoli che ne vengono estratti consente al gruppo di partecipare tra i big al Festival di Sanremo 2021, con l’exploit della serata finale, grazie al televoto, che li porta al primo posto conclusivo.
La vittoria a Sanremo, con il brano “Zitti e buoni”, apre alla band la partecipazione all’Eurovision come rappresentante dell’Italia. La canzone deve essere leggermente ritoccata nel testo, visto che il regolamento della competizione europea non consente la pronuncia di parolacce, ma si presenta a Rotterdam tra le favorite della vigilia. Pronostico rispettato, perché i Maneskin alla fine la spuntano. Ancora grazie al televoto.
L’Eurovision Song Contest 2021
Le giurie nazionali avevano infatti determinato una graduatoria comandata dalla Svizzera con 267 punti, seguita da Francia (248) e Malta (208). L’Italia era quarta, con 206 punti. Ad assegnare ai Maneskin il massimo dei punti disponibili, 12, erano state Slovenia, Ucraina, Croazia e Georgia. E solo 10 Paesi, tra cui Francia e Malta, non hanno inserito “Zitti e buoni” tra le prime 10 canzoni preferite.
Ben diverse le scelte del pubblico da casa, che hanno puntato sull’Italia assegnandole 318 punti, seguita dall’Ucraina con 267 e la Francia con 251. Per avere la conferma della vittoria si è dovuto però attendere fino all’ultimo. E quando i conduttori televisivi hanno ufficializzato i “soli” 165 punti ottenuti al televoto dalla Svizzera, i Maneskin hanno potuto esultare per il primo posto con complessivi 524 punti, davanti a Francia (499) e Svizzera (432). Incredibilmente ultimo, con 0 punti (e non era mai successo), il Regno Unito.
Uno sguardo al futuro
Dopo l’edizione cancellata causa Covid nel 2020, l’Italia riscatta dunque il secondo posto del 2019, quando Mahmood non riuscì a ottenere la vittoria a Tel Aviv per soli 26 punti (terzo distacco minore della storia dopo i 23 punti del 2016 e i 25 di quest’anno alla Ahoy Arena). Da regolamento, sarà dunque il nostro Paese, come detentore, a ospitare l’edizione 2022.
I Maneskin, “chiaro di luna” in danese (Paese d’origine della bassista Vittoria), aggiungono così un nuovo successo al proprio palmares. Fin dall’inizio, nel 2016, arrivò infatti il primo posto al “Pulse – High School Band Contest”. E, prima di Sanremo, il doppio riconoscimento ai “Wind Music Awards”
«Adesso puntiamo al festival di Glanstobury e poi a tutti i pianeti del sistema solare» hanno dichiarato scherzosamente all’Ansa. Intanto, comunque, il secondo album, “Teatro d’ira – Vol. I” fa segnare un nuovo boom di vendite.
Alberto Minazzi