Le proposte di Bruxelles agli Stati membri per ottimizzare il coordinamento in vista del futuro
L’uscita dai due anni di fase acuta della pandemia sta avvenendo gradualmente.
Per poter fronteggiare al meglio un’eventuale nuova ondata di Covid-19 nella prossima stagione fredda, prima dell’autunno i Paesi dell’Unione Europea sono però chiamati ad adottare da subito una serie di misure per garantire la vigilanza e il coordinamento continuo della preparazione e della risposta sanitaria.
È questo il senso dell’invito a restare vigili e intensificare la preparazione per la prossima fase pandemica inviato dalla Commissione europea agli Stati membri.
A tal fine, Bruxelles ha proposto una serie di azioni per gestire l‘attuale fase della pandemia di Covid-19 e prepararsi alla prossima, in cui, si sottolinea, “il coordinamento sarà ancora una volta essenziale”.
Le premesse
Sono 2 le riflessioni di partenza di Bruxelles.
La prima è che “finora, lavorando insieme, l’Unione Europea ha salvato centinaia di migliaia di vite grazie ai vaccini, ha mantenuto in funzione il suo mercato unico, ha ridotto al minimo le restrizioni di viaggio e ha mobilitato le capacità di produzione dei prodotti critici quando le catene di approvvigionamento erano interrotte”.
“Stiamo entrando – sottolinea Ursula von der Leyen, presidente della Commissione – in una nuova fase della pandemia perché stiamo passando dallo stato di emergenza a una gestione della Covid-19 più sostenibile. Dobbiamo tuttavia rimanere vigili: il numero di infezioni nell’UE è ancora elevato e molte persone continuano a morire di COVID-19 in tutto il mondo. È inoltre possibile che nuove varianti compaiano e si diffondano in fretta. Ma sappiamo come procedere”.
Obiettivo: prepararsi alle pandemie
Ciò premesso, la considerazione della Commissione è quindi che “gli attuali livelli più bassi di infezione da Covid-19 offrono agli Stati membri l’opportunità di rafforzare la sorveglianza, i sistemi sanitari e la preparazione generale alle pandemie”.
Nel contempo, Bruxelles ha annunciato azioni “per garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento per l’intera durata della pandemia, per quanto riguarda sia le contromisure mediche sia i prodotti critici in tutti gli ecosistemi industriali”.
Le proposte della Commissione
Quelle contenute nell’invito della Commissione Europea sono in sostanza le linee comuni di una sorta di piano d’azione da declinare a livello dei singoli Stati.
Obiettivo: far sì che l’Europa, presentandosi compatta di fronte alla possibile recrudescenza del contagio, sia in grado di mettere in campo una contromisura efficace per contenere il più possibile la diffusione del virus. Per ottenere questo risultato, Bruxelles punta innanzitutto su un’intensificazione di vaccinazioni e richiami che tenga conto della circolazione simultanea di Covid e influenza.
Test e sequenziamenti su campioni sufficienti
Se si richiede di “continuare a dare prova di solidarietà a livello mondiale e migliorare la governance globale”, un cambio di strategia è quindi suggerito relativamente ai sistemi di sorveglianza integrati, che non si dovranno più basare sull’individuazione e la segnalazione di tutti i casi, quanto sull’acquisizione di “stime affidabili e rappresentative”. Per stimare la circolazione delle varianti e l’individuazione di nuove mutazioni del virus, gli Stati membri dovranno inoltre continuare a eseguire test e sequenziamenti mirati di campioni sufficienti.
Il pacchetto di proposte prevede anche investimenti nella ripresa dei sistemi sanitari, valutando gli effetti più ampi della pandemia sulla salute, compresi i ritardi nelle cure e nei trattamenti e l’impatto sulla salute mentale; l’applicazione di norme coordinate a livello dell’UE per garantire la possibilità di viaggiare in maniera libera e sicura; il sostegno allo sviluppo della prossima generazione di vaccini e strumenti terapeutici; l’intensificazione della collaborazione nella lotta contro la disinformazione e la cattiva informazione sui vaccini.
La gara europea per i vaccini e le misure a lungo termine
La Commissione Europea ha inoltre annunciato il lancio di una gara d’appalto, nell’ambito dell’iniziativa EU FAB, per la riserva di capacità di produzione di vaccini a mRNA e a vettore virale.
Questo consentirà di poter disporre della capacità di produzione di recente creazione da utilizzare in caso di future emergenze sanitarie. La gara d’appalto, aperta fino al 3 giugno, si rivolge ai produttori di vaccini che dispongono di impianti nell’Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo.
Il documento di Bruxelles guarda in prospettiva anche con misure a medio e lungo termine, che comprendono l’ulteriore rafforzamento della preparazione alle pandemie e un maggiore coordinamento della risposta tra gli Stati membri e a livello globale; l’attuazione delle proposte relative all’Unione europea della salute; il contrasto agli effetti più ampi della pandemia sulla salute, compresi il Long Covid e l’impatto sulla salute mentale; l’accelerazione della digitalizzazione in campo sanitario.
Alberto Minazzi