di Valentina Rossi
Pensavate di aver visto tutti i colori possibili a seguito della suddivisione del nostro Paese e dell’Europa in zone colorate?
Non è così.
Ci ha pensato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles, ad annunciare che l’intenzione è quella di procedere verso la creazione di una quarta zona nell’Unione Europea di color rosso scuro.
La proposta sarà votata oggi (lunedì 25 gennaio ndr).
Von Der Leyen: “Servono misure che ci mantengano in sicurezza”
La nuova area definita cromaticamente andrà a delimitare i Paesi in cui l’epidemia registra livelli di gravità più alti rispetto che altrove e si aggiungerà alle tre già presenti: verdi, arancioni e rosse.
L’obiettivo primario consiste nello scoraggiare il più possibile i viaggi che non siano di estrema necessità.
“Al fine di mantenere le nostre frontiere interne e esterne aperte, servono misure mirate che ci mantengano in sicurezza – ha dichiarato Von Der Leyen – Dobbiamo ridefinire la nostra mappatura per individuare le aree ad alto rischio, introducendo una categoria rosso scura. Alle persone che partono da zone rosse scure possono essere chiesti test prima di partire e la quarantena dopo l’arrivo. Tutti i viaggi non essenziali devono essere altamente scoraggiati”.
Il timore delle nuove varianti
Il timore di una nuova ondata di pandemia dovuta alle varianti del Covid19 che incombono sui Paesi pervade l’Europa.
I ventisette Stati membri si sono così riuniti giovedì 21 gennaioin videoconferenza al fine di cercare soluzioni condivise.
L’incontro è durato più di tre ore durante le quali si sono susseguiti diversi interventi e proposte volte a cercare un equilibrio tra la necessità di disincentivare i viaggi tra i Paesi membri e il bisogno di tutelare il mercato unico e la libera circolazione.
Verso una zona epidemiologica unica
L’intenzione della Commissione è quella di contenere la pandemia applicando misure mirate e uniformi.
Il timore espresso dalla presidente è che con misure drastiche come chiusure dei confini il risultato sarebbe quello di danneggiare l’economia ma non limitare la diffusione del virus.
“Il coronavirus Sars-CoV-2 – ha detto Von der Leyen – non rispetta alcun confine. Si possono avere aree in due Stati diversi, ma vicine, con la stessa situazione epidemiologica. Ma, se in una zona si fa un lockdown severo e nell’altra si tengono i negozi aperti, la gente si sposterà immediatamente dall’altra parte a fare shopping, spingendo quindi la diffusione del virus. E’ molto più intelligente guardare ad aree omogenee e avere misure mirate, che gli Stati possono applicare per contenere la diffusione del virus e mantenere il più possibile il mercato interno aperto”
C’è chi come la Germania sostiene una chiusura delle frontiere e chi invece come Lussemburgo e Repubblica Ceca sono contrari.