La ricerca di Federalberghi sulle caratteristiche delle nostre vacanze: più brevi, più frequenti e per il 90% in Italia
Vacanze magari più brevi (la durata del periodo principale sarà mediamente di 10,3 giorni), ma con l’idea per molti, circa un terzo del totale, di ripetere lo stacco almeno un’altra volta nel corso della bella stagione.
È questa, sottolineata dalla ricerca elaborata da Tecnè per conto di Federalberghi, la tendenza probabilmente più significativa dell’estate 2024 per le ferie degli italiani.
Ad aver programmato un viaggio, tra giugno e settembre, saranno in 36 milioni, per l’89,8% muovendosi all’interno del Paese. C’è dunque un 44,8% che resterà a casa, soprattutto per motivi economici.
Le tendenze delle vacanze 2024
Il mese di agosto, quando sono previsti flussi di 18,4 milioni di persone, resta il più gettonato. C’è stata però una buona distribuzione delle ferie anche a luglio (16 milioni di vacanzieri) e giugno (15 milioni), con settembre scelto da 4,6 milioni di italiani. Conferma anche per il mare come meta preferita (dall’80,7% del totale), con montagna, laghi e località termali che insieme totalizzano un 13,1% e le località d’arte e cultura attestate al 3,3%.
Quelle marine dei Paesi più vicini all’Italia sono, con il 57,5% del totale, le località preferite anche per il 10,2% dei vacanzieri nostrani che puntano sull’estero, attratti per il 16,2% dalle grandi capitali europee e per il 9,4% dalle crociere. Tra le nostre regioni, Federalberghi elenca ai primi posti Toscana, Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia, Campania, Trentino Alto Adige e Sardegna. Nel 14,7% dei casi, del resto, è la vicinanza alla propria abitazione a condizionare la scelta.
Quando si ha maggior possibilità di scelta, invece, si punta innanzitutto sulle bellezze naturali del luogo (73,2%), poi dalla voglia di ritrovare per abitudine gli stessi contesti (33,8%) e ancora dagli aspetti di divertimento che la località offre (24,3%). Le passeggiate (72,6%), le serate con gli amici (53,7%), i pasti al ristorante (44,8%) e le escursioni e gite per conoscere il territorio sono quindi le attività principalmente svolte in vacanza.
La spesa e le vacanze ripetute
Includendo viaggio, vitto, alloggio e divertimenti, Federalberghi calcola in 886 euro a persona (circa 86 al giorno) la spesa media, per un volume d’affari complessivo di 40,6 miliardi (10 a giugno, 12,1 a luglio, 16,5 ad agosto, 2 a settembre). Il 27,3% del budget sarà dedicato ai pasti, il 27,9% al pernottamento, il 20,4% alle spese di viaggio, il 10,4% allo shopping e il 14% a tutte le altre spese, come divertimenti, escursioni e gite.
Più della metà degli italiani (il 56%) si sposterà con la propria macchina, il 31,4% in aereo e il 4,1% in nave: una scelta dettata per il 63,9% dalla comodità. Quanto alle tipologie di soggiorno, si punta principalmente sulle case di parenti e amici (28,5%), seguite a breve distanza dall’albergo (27,2%), con la casa di proprietà al 12,8%, i bed and breakfast al 6,9%, gli affitti brevi al 5,6%, i residence al 5,2%, i villaggi turistici al 5,1% e il campeggio al 3,7%.
Quanto ai periodi di vacanza multipli, 3,6 milioni di italiani si concederanno almeno una replica, 3,1 si muoveranno per 2 volte e 1,7 milioni per ben 3 volte. Le ulteriori vacanze, si sottolinea, avranno comunque una durata più contenuta, in media 4,8 giorni, anche se costeranno proporzionalmente di più. La spesa complessiva a persona è infatti stimata in 473 euro medi, ovvero 98 euro al giorno.
Un comparto che tiene e la riflessione su chi resta a casa
I dati emersi dal sondaggio soddisfano in generale il presidente di Federalberghi, Bernabò Rocca. “A fronte di un anno difficile, in cui eventi atmosferici calamitosi come alluvioni e siccità hanno messo in ginocchio regioni intere e malgrado il dissesto che i conflitti internazionali in atto potrebbero creare ai flussi turistici, ciò notiamo che il comparto mostra una certa tenuta. Constatare che 9 italiani su 10 vogliono restare nel Belpaese è per noi un bene”, commenta.
“Il quadro che abbiamo davanti oggi è di un buon andamento sui mercati internazionali, mentre rileviamo un certo calo sui mercati nazionali ed europei”, prosegue Rocca. Che guarda con favore anche ai nuovi trend: “È sempre interessante accorgersi, grazie ai numeri, dei cambiamenti in atto. Si conferma la tendenza, già in atto da tempo, a suddividere in più segmenti le ferie estive. Questo raccorciare i tempi consente paradossalmente di replicare la partenza spalmandola in periodi diversi, avendo così l’opportunità di visitare nuove località”.
La riflessione non può però tralasciare la considerazione di quel 44,8% della popolazione che non farà vacanze tra giugno e settembre. Anche perché i motivi della mancata programmazione delle ferie estive, prima ancora della salute (27,3%) e di problematiche familiari (20,1%), con solo il 6,6% che si muoverà in un periodo diverso, sono legati nel 54,3% dei casi alla mancanza di liquidità. “È un nodo che resta”, ammette in conclusione il presidente di Federalberghi.
Alberto Minazzi