Maestri vetrai, artisti, designer e giovanissimi studenti anche quest’anno hanno dato libero sfogo alla creatività grazie al Premio Murano, la prestigiosa iniziativa promossa dalla Scuola del Vetro Abate Zanetti.
Il vetro ha un enorme valore perché unisce l’estro e la creatività dell’arte con l’artigianalità. L’auspicio per il futuro è di continuare ad investire con decisione sulla formazione e il design e a promuovere questa che è un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo”. Queste parole, pronunciate da Martina Semenzato, presidente delle Scuola Abate Zanetti, racchiudono il valore assoluto di un bene quale il vetro di Murano. Erede di un’antica istituzione, la Scuola è oggi il punto d’incontro fra il passato ed il futuro dell’arte del vetro. Luogo di ricerca e sperimentazione sui temi dell’avanguardia artistica e del design, oltre alla didattica più tradizionale, dal 2001 realizza, coordina e promuove attività formative per gli operatori del settore, corsi sulle tecniche e i metodi della lavorazione artistica tradizionale e contemporanea, nonché su tematiche generali relative alla tecnologia, al design, al marketing, collaborando con università italiane e straniere. Sulla scia di queste numerose attività, coadiuvata dall’Associazione per lo studio e lo sviluppo della cultura muranese, la Scuola Abate Zanetti ha indetto anche quest’anno il Premio Murano, storica manifestazione che celebra la secolare arte e che in questa edizione è ritornata proprio nell’isola veneziana. La premiazione e l’esposizione conclusiva, infatti, si sono tenuti presso la scuola stessa, che ha aperto i battenti ai partecipanti, ai vincitori, agli addetti al settore e ai semplici curiosi.
«Ci piace sottolineare – spiega la presidente Martina Semenzato – il ritorno della mostra e della cerimonia conclusiva nell’isola, per valorizzare il legame col territorio e la comunità muranese».
Il Premio, riportato in auge, dopo 21 anni di silenzio, nella passata edizione, è indetto proprio per incrementare e valorizzare la tradizione artistica del vetro di Murano e la sua continua sperimentazione, per offrire un punto d’incontro tra l’arte contemporanea, lo sconfinato mondo del design e i maestri vetrai muranesi. Uno strumento di visibilità nazionale e internazionale che la Scuola Abate Zanetti mette a disposizione per far risaltare le aziende e le maestranze locali, in un momento particolare per Murano e per il suo comparto del vetro. Apre inoltre un’importante finestra sul futuro coinvolgendo tutte le scuole dell’isola con il Premio Murano Junior, in modo da rendere partecipi anche i più piccoli delle molteplici possibilità e di quella magia creativa che solo il vetro di Murano sa dare. La commissione, composta da Martina Semenzato, presidente della Scuola, Chiara Squarcina, direttore del Museo del vetro di Murano, Gabriella Marinaro, ex dirigente scolastica Istituto Comprensivo di Murano, Giovanni Sarpellon, presidente ASCUUM, Cristian Valsecchi, direttore di Palazzo Grassi, Livio Seguso, maestro vetraio, Antonio Lui, presidente Stazione Sperimentale del vetro, Annalisa Bristot, sovrintendente beni architettonici e Amerigo Restucci, rettore IUAV, ha avuto il suo bel daffare. I progetti totali pervenuti sono stati, infatti, 274 e tra questi ne sono stati selezionati 30 per il concorso; quelli pervenuti per la sezione junior sono stati 320 di cui ne sono stati selezionati 18. Le opere realizzate dai maestri muranesi sono 45, di cui 27 su disegni degli adulti e 18 su disegni dei bambini. Nove i premi messi in palio in totale: oltre al trionfatore assoluto sono stati infatti proclamati anche due vincitori per ogni categoria in base alla tecnica di lavorazione dell’opera (Fornace, Lume, Vetrofusione e Moleria). Il vincitore assoluto è stato il progetto intitolato “Buonanotte buonanotte fiorellino”, di Gino Filippeschi, di Montepulciano Siena, realizzato con la tecnica della vetrofusione dai maestri Franco e Mauro Panizzi. «L’opera – evidenzia la presidente Martina Semenzato – è stata scelta per l’impatto emotivo che è riuscita a suscitare: il gioco tra vuoti e pieni, spazi allusivi e illusori, le scelte cromatiche, il piacere della percezione tattile, tutto reso possibile dalla padronanza assoluta di varie tecniche di realizzazione».
Nella categoria Junior ha trionfato il giovane designer Samuele Bucella, con un’opera intitolata il Lupo Vaso, realizzata dal maestro Francesco Badioli. «In questo caso – racconta la presidente – abbiamo premiato un ululato cristallizzato! Un’idea divertente che si è trasformata in oggetto, così come avviene per i veri designers». Accanto al Premio canonico, si sono aggiunte le 21 opere Vip fuori concorso, raddoppiate rispetto allo scorso anno, a testimonianza di quanto questa iniziativa e il vetro di Murano rappresentino all’interno del panorama mondiale. Questi incredibili capolavori sono stati realizzati direttamente sul posto su disegno di prestigiosi artisti di fama internazionale: Silvia Macciarello, Dror Eshed, Marialuisa Tadei, Alessandro Gassmann, Emiliano Donaggio, Luigi Voltolina, Hiroko Hueki, Gianna Moise, Albertino Dj, Teresa Sapey, Veronique Bellavista, Nathalie Hambro, Larisa Katz, Kambiz, Divya Thakur, Christine Sun Kim, Vivienne Westwood, Luisa Beccaria, Gino Masciarelli, Martin Castrogiovanni, Ana Roda.
Da segnalare anche il Premio Speciale Marin, messo in palio dall’azienda Marin, sponsor del Premio Murano. Ad aggiudicarselo sono stati il designer Patrick Berger di Riese Pio X (TV) assieme al Maestro vetraio Francesco Badioli, mentre per la sezione Junior sono stati premiati Gaia Novello della scuola elementare Cerutti assieme al Maestro vetraio Paolo Cenedese. Queste due opere avranno l’onore di essere inoltre esposte presso la sede di Mogliano dell’azienda Marin.
Il vetro di Murano offre come materia prima infinite possibilità e sperimentazioni, il suo mondo è in continua evoluzione e niente è impossibile per le possenti mani dei maestri: il Premio Murano celebra annualmente le meravigliose potenzialità di questa eccellenza metropolitana.
Una delle opere Vip fuori concorso; disegno a cura di Dj Albertino (Alberto di Molfetta);
Opera realizzata dal Maestro Giancarlo Signoretto, Mauro Molin e Gianni Zurru, Scuola del Vetro Abate Zanetti