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Emergenza siccità: il razionamento diurno dell’acqua è ormai prossimo

Emergenza siccità: il razionamento diurno dell’acqua è ormai prossimo

La Protezione civile lancia l’allarme, nei prossimi giorni 19 città saranno con il bollino rosso. E alcuni comuni sono partiti con le ordinanze anti – sprechi

Come si dice, a mali estremi, estremi rimedi. L’assenza di pioggia che si prolunga da troppo tempo sta portando allo stop all’acqua anche di giorno.
In attesa del piano normativo da parte del Governo con decreto ministeriale che Palazzo Chigi sta preparando con i ministri competenti, in alcune zone è già partito il risparmio sulle risorse idriche. «Il rischio di razionamento diurno dell’acqua è concreto – ha comunicato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio – proprio in merito allo stato di emergenza in arrivo. Provvedimento che dovrebbe essere varato entro un paio di settimane. A oggi le città a elevato rischio sono Cagliari, Campobasso, Civitavecchia, Frosinone, Firenze, Latina, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Rieti e Roma. Ma anche Brescia, Bolzano, Genova, Milano e Torino.

I piani di razionamento dell’acqua e gli incendi a Roma

L’assenza di acqua e il gran caldo fanno scattare anche l’allarme incendi: due ne sono scoppiati a Roma e, dal 15 al 26 giugno ci sono state 199 schede di intervento contro le 80 del 2021 e le 30 del 2020. Pericolo anche per l’agricoltura, in particolare barbabietole, mais e semi di girasole non arrivano a maturazione.
Secondo Coldiretti, negli ultimi sei mesi sono bruciati oltre 9 mila ettari mentre le regioni Veneto e Lombardia rischiano di perdere l’80% delle colture.

In alcune città, come Milano, intanto sono già scattate le ordinanze per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica.
“Il provvedimento – si legge in una nota del Comune – prevede che su tutto il territorio siano attuate alcune limitazioni all’utilizzo dell’acqua quali lo stop al lavaggio delle automobili, ad eccezione degli impianti di autolavaggio e all’innaffiatura di giardini e prati con l’esclusione dell’irrigazione destinata a nuovi impianti di alberi, arbusti e opere pubbliche. La Regione Lombardia ha già dichiarato lo status di emergenza idrica che durerà fino al 30 settembre. Nel capoluogo, il sindaco Beppe Sala ha deciso anche la chiusura di tutte le fontane fatte salve quelle dove siano presenti flora e fauna e i laghetti/rogge dei parchi cittadini, mentre quelle di acqua potabile resteranno aperte.

Fontana a Milano

In provincia di Bologna, il Comune di Castenaso vieta il secondo risciacquo ai parrucchieri e barbieri. Una misura anti – spreco che permetterà di risparmiare migliaia di litri d’acqua al giorno considerato che un rubinetto lasciato aperto eroga 13 litri al minuto e nella zona ci sono una decina di parrucchieri e poco meno di sedicimila abitanti.

L’allarme della Protezione Civile: 50% in meno di pioggia e 70% di neve

Mentre il Governo è al lavoro per dichiarare nei prossimi giorni lo stato di emergenza a causa della siccità, il capo della Protezione Civile fabrizio Curcio traccia in quadro drammatico.
«Siamo a 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70% in meno di neve. In questa situazione non è da escludersi il razionamento diurno dell’acqua».

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Il Fiume Po

Per quanto riguarda il fiume Po, è diventato quasi irriconoscibile, una situazione ormai diffusa in tutta la pianura padana. Le immagini di questi giorni pubblicate su Twitter dell’Agenzia Spaziale Europea mostrano ampie distese di sabbia lungo tutto il suo letto comparse in seguito a mesi di precipitazioni quasi del tutto assenti”.

Silvia Bolognini

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