L’obiettivo è quello di isolare la Russia e di non consentirle di poter continuare a finanziare la sua guerra contro l’Ucraina.
Per questo motivo, il Parlamento Europeo ha votato a larga maggioranza una risoluzione con la quale si appresta a un “totale e immediato embargo sulle importazioni dalla Russia di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas”.
Tra i deputati europei, solo 22 hanno votato contro e 19 si sono astenuti.
Tutti gli altri (513), compresi quelli italiani (ad eccezione di Francesca Donato) hanno votato a favore.
Una posizione che non è piaciuta al Cremlino che, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova, l’ avrebbe definita “indecente”.
«In questo momento molto difficile l’Italia ha probabilmente scordato chi ha teso a suo tempo una mano – ha detto Zakharova -.E ora, con tutta la sua leadership, è in prima linea in un attacco al nostro Paese».
Non sarebbe mancata la replica del presidente del Consiglio Mario Draghi, che avrebbe ribattuto rilevando come indecenti siano i massacri perpetrati.
Le altre misure per isolare la Russia
L’embargo non è l’unica misura richiesta dai parlamentari europei, che vogliono l’espulsione della Russia dal G20 e da tutte le organizzazioni mondiali di cui fa parte per dare “un segnale importante del fatto che la comunità internazionale – riporta la risoluzione- non tornerà a lavorare come di consueto con lo Stato aggressore”.
Per indebolire il Paese dal punto di vista economico, in modo tale da non contribuire al finanziamento della guerra in corso, gli eurodeputati hanno inoltre votato a favore del divieto di ingresso, alle navi russe nelle acque territoriali Ue e di attracco in qualsiasi porto. Ugualmente, di bloccare il trasporto delle merci su strada “da e per Russia e Bielorussia”.
Per la stessa ragione, è stato approvato il sequestro di tutti i beni “appartenenti ai funzionari russi o agli oligarchi associati al regime di Putin, ai loro rappresentanti o prestanome, nonché alle figure legate al regime di Aleksandr Lukashenko in Bielorussia”.
L’istituzione di un tribunale speciale per i crimini di guerra
Riguardo ai crimini di guerra commessi in varie città ucraine e in modo particolare a Bucha, è stata chiesta l’istituzione di un tribunale speciale delle Nazioni Unite affinché si individuino e si puniscano i responsabili di quanto accaduto.
In risposta alla richiesta del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba di nuovi invii di armi, l’europarlamento ha risolto che “vengano intensificate le consegne di armi all’Ucraina perché possa difendersi”.
Le condizioni per la revoca dell’embargo e delle altre misure
L’embargo totale è una sanzione pesante per la Russia ma che avrà forti ripercussioni anche sui Paesi europei che per questo adotteranno delle misure che assicurino l’approvvigionamento energetico dell’Unione stabilendo già anche modalità e procedure da attuare nel caso in cui l’embargo possa essere revocato.
La condizione, però, è una sola: che la Russia ritiri le proprie truppe “riconoscendo l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Consuelo Terrin