L’ Ema (European Medicine Agency ) ha sciolto le riserve: non è stata dimostrata alcuna correlazione diretta tra il vaccino AstraZeneca e le morti per trombosi segnalate. Si possono riprendere le somministrazioni.
“Il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi – ha dichiarato la direttrice Emer Cooke – Escludiamo relazioni tra casi di trombosi e la somministrazione dei sieri”.
La campagna vaccinale riprende a regime
Era il verdetto che il mondo intero aspettava. La sospensione, sia pur doverosa per consentire gli accertamenti, ha infatti determinato un ritardo nella campagna vaccinale in corso.
In Italia, la battuta d’arresto al piano vaccinale messo a punto dal generale Figliuolo ha lasciato indietro circa 200 mila italiani che stavano per riceverlo e che ora dovrebbero esser riassorbiti nel piano vaccinale in due settimane.
“Nessun nesso causale”
“L’attuale versione dell’Assessment report, o sintesi dei dati, – ha dichiarato Nicola Magrini, direttore generale Aifa in Commissione Affari sociali- nelle conclusioni afferma chiaramente che non è stato stabilito nessun nesso tra questi eventi rari e il vaccino in questione. Ovvero sono eventi segnalati ma in cui non è stabilito un nesso di causalità. Questo – ha concluso – può portare comunque, analizzando il complesso dei fenomeni accaduti, ad alcune raccomandazioni all’uso che sono in corso di valutazione”.
Il presidente della Commissione di Farmacovigilanza (Prac) Sabien Straus ha invece rilevato come “i casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca siano inferiori a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata”.
I fatti
La vicenda su cui si è pronunciata oggi l’agenzia è iniziata qualche giorno fa con lo stop, in via precauzionale e temporaneo, da parte di Aifa (Agenzia italiana del farmaco) della somministrazione dei vaccini AstraZeneca su tutto il territorio nazionale.
Una decisione cautelativa che hanno adottato anche Francia, Spagna e Germania successivamente a Norvegia, Danimarca, Islanda, Finlandia, Olanda e Irlanda, alle quali si sono aggiunti Slovenia e Lussemburgo.
Insomma, un blocco europeo per chiedere rassicurazioni e conferme sulla possibilità di utilizzare in sicurezza AstraZeneca.
“Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca – aveva dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza – sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema”.
Le analisi autoptiche e delle storie patologiche di ogni singolo paziente hanno portato l’Ema a escludere che le morti sospette siano state determinate dalla somministrazione del vaccino.
Valentina Rossi