Le tariffe del mercato tutelato aumentano del +59%. L’Europa studia le strategie per il gas
Stangata è stata, anche se si è evitato il temuto raddoppio grazie all’“intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione” deciso dall’Autorità di regolazione Arera. Ma l’ulteriore rincaro ora rinviato potrebbe riproporsi già tra 3 mesi.
Con il periodico aggiornamento dei prezzi dell’energia elettrica per gli utenti del mercato tutelato, che determinerà un aumento del +59% dei costi dal 1° ottobre, una famiglia-tipo, nel 2022, si troverà intanto a pagare per la luce circa 1.322 euro: più del doppio, rispetto ai 632 del 2021.
Sul fronte energetico, intanto, in attesa del risultato della riunione straordinaria del Consiglio Europeo sull’Energia, la Commissione Europea ha già annunciato, entro metà ottobre, un aggiornamento del quadro temporaneo di crisi degli aiuti di Stato per poter continuare a sostenere industria e aziende.
La decisione di Arera
Gli interventi di sostegno del Governo per limitare, con l’azzeramento degli oneri di sistema e la riduzione dell’iva stabiliti dai decreti “Aiuti”, l’impatto su famiglie e imprese dei rincari internazionali delle materie prime energetiche non sono stati al momento sufficienti per evitare l’applicazione integrale del rialzo. Il prezzo del kilowatt-ora è quindi ora fissato a 66.01 centesimi, tasse comprese.
L’Autorità ha comunque deciso di “posticipare eccezionalmente” quantomeno “il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti”. La differenza si lega infatti all’enorme crescita dei prezzi all’ingrosso (la componente energia è cresciuta del +59,6%) e al loro mantenersi su livelli altissimi.
Un importante impatto sul consumatore finale, dunque, deriva dal collegamento tra il prezzo dell’elettricità a quello del metano. “I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie – sottolinea Arera – avrebbero portato a un incremento del 100% circa”.
La situazione in Europa
L’aggiornamento delle tariffe di ottobre del gas, con le nuove regole, sarà invece comunicato a primi di novembre, con un calcolo mensile basato sui prezzi all’ingrosso registrati sul mercato italiano. Ieri, 29 settembre, il prezzo del metano europeo ad Amsterdam è intanto sceso del -9,42%, toccando i 187,67 euro al megawatt-ora. Determinante, in tal senso la decisione della Germania di stanziare tra 150 e 200 miliardi per l’introduzione di una sorta di scudo per calmierare i prezzi.
Proprio il price cap, in questo caso continentale, è uno dei principali temi che sarà affrontato oggi, 30 settembre, nel Consiglio Europeo sull’Energia. L’orientamento, in mancanza di un accordo unitario, sembra quello di introdurlo solo per il gas russo, a differenza di quanto richiede, tra gli altri Stati, l’Italia. Non a caso, il premier Mario Draghi ha auspicato che, anche in questa sede, si riesca a tenere “ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza”.
Nel documento informale presentato agli Stati membri in vista della riunione, la Commissione ha intanto, tra l’altro, proposto un primo svincolo del prezzo del prezzo dell’elettricità da quello del gas in vista della riforma del mercato, attesa entro fine 2022. E, soprattutto, ha annunciato che, dopo aver raccolto i pareri dei Governi, proporrà a brevissimo termine un nuovo quadro per gli aiuti di Stato.
Alberto Minazzi