Professione? “Purtroppo, artista”.
Una analisi perfetta, a metà strada tra l’ironico e il preoccupato, che da sola basterebbe a sintetizzare l’essenza stessa di Elena Dell’Andrea, una delle “giovani promesse” dell’arte non solo veneziana, dato che ad accorgersi di lei nell’ultimo periodo sono stati in molti anche fuori dall’ambiente lagunare.
Una sua opera è ospitata nel salotto della casa americana di una grande artista contemporanea come Nancy Genn già da qualche tempo e, da qualche giorno, Elena ha esordito con una personale al Macro, il Museo di arte contemporanea di Roma.
I ponti di Elena
Scrittrice, scultrice, pittrice, fotografa: la definizione “artista” in effetti è quella che le si addice meglio, dato anche uno dei temi principali della sua opera omnia: gli Attraversa-Menti.
E’ suo il progetto della mappa “Venezia e i suoi Ponti“, costituita da tutti i nomi dei ponti di Venezia e arricchita da tutti gli spunti derivati da altre città con ponti come Amsterdam, San Pietroburgo, Amburgo. Ponti che uniscono, quelli di Elena, congiunzioni di opposti, “elementi di equilibrio -sottolinea l’artista – tra staticità e provvisoiretà”.
Nata a Noale nel 1982, Elena si è avvicinata all’arte (e a Venezia) giovanissima: “Dipingo ad olio da quando avevo 18 anni- racconta- Dopo la laurea magistrale in scienze chimiche per il restauro mi sono trasferita a Venezia per frequentare l’Accademia di Belle Arti e Venezia stessa è diventata parte fondamentale del mio lavoro di artista, che, come la città, vive di contrasti, di colori e materia e di confini, da quelli dell’universo a quelli in cui vivo”.
La stella di Poveglia
Proprio Venezia, e in particolare la forse poco conosciuta fuori dai confini cittadini isola di Poveglia, ha dato l’ispirazione per quella che è la più conosciuta opera di Elena in città: la performance La stella di Poveglia.
“La stella nasce in una serie di eventi artistici Nothingness e From Reality to Reality realizzati durante la Sagranomala e il Festival delle arti alla Giudecca per sensibilizzare al bene comune gli spettatori – dice Elena Dell’ Andrea – Si tratta di un’opera d’arte relazionale perché costruita con l’aiuto di più persone che su mio disegno e dopo aver raccolto sassi, conchiglie e quant’altro a disposizione intorno all’area individuata, hanno realizzato la stella a otto punte che richiama l’ottagono di Poveglia, simbolo dell’isola e avamposto di difesa della Serenissima.
Quest’opera ha inoltre un significato trascendentale in quanto il numero otto rimanda all’infinito, ponte tra la terra e il cosmo”.
Gli AttraversaMenti
Dopo numerosi premi ottenuti negli ultimi anni (nel 2017 premio Città di Cortona e Premio Celeste, nel 2018 3+10 Prize Pittura, Mestre con menzione speciale della giuria), ora questo 2019 potrebbe essere per Elena l’anno della consacrazione: al Macro di Roma, con Rocco Sciaudone ha inaugurato infatti Ponti e AttraversaMenti.
“Raccolgo in questa esposizione le testimonianze di oltre dieci anni di lavoro e impegno artistico – spiega Elena dell’ Andrea -Il lavoro si vive, si costruisce giorno per giorno, e la mia arte si avvale delle esperienze, si può toccare con mano. E’ un’ arte partecipativa, il pubblico diventa creatore e artista, come un direttore d’orchestra, suona una dolce melodia. Per me l’artista è un ponte, un canale attraverso cui si esprimono le energie del cosmo”.