Arrivano segnali incoraggianti, per l’economia, dagli ultimi dati Istat su marzo, aprile e primo trimestre 2023
Dopo il lungo periodo di difficoltà, finalmente inizia ad arrivare qualche segnale positivo, su più fronti, dall’economia italiana.
Il Pil è ripartito, l’inflazione non corre più come negli ultimi mesi e continua a migliorare la fiducia di sistema produttivo e consumatori.
Lo evidenzia l’Istat nelle ultime rilevazioni ufficiali.
Pil: +1,8%, trainato da industria e servizi
Secondo i dati dell’Istituto di statistica, nel primo trimestre di quest’anno (quando i giorni lavorativi sono stati due in più del periodo ottobre-dicembre e uno in più di gennaio-marzo 2022) l’economia del nostro Paese ha mostrato segni di ripresa: il prodotto interno lordo è aumentato del +1,8% in termini tendenziali e del +0,5% rispetto all’ultimo trimestre 2022.
Il tasso di crescita acquisito per il 2023 è quindi stimato al +0,8%.
A trainare la crescita congiunturale, sottolinea la stima preliminare provvisoria dell’Istat, sono i comparti di industria e servizi, mentre risulta stazionario il settore primario di agricoltura, silvicoltura e pesca. Nel primo trimestre è cresciuta, al lordo delle scorte, la domanda interna, ma anche la componente estera netta.
Inflazione: -0,4% in un mese
Pur restando significativa nel confronto su base annua (+7,6%), a marzo si è intanto registrata una frenata dell’inflazione, pari al -0,4% nel confronto tra marzo e febbraio.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo è inferiore non solo rispetto al +9,1% del mese precedente, ma anche rispetto alla stima preliminare del +7,7% tendenziale (-0,3% congiunturale).
Questa situazione si collega principalmente alla decelerazione, su base tendenziale, dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e all’accentuarsi della flessione di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4% a -20,3%).
In crescita, però, alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,1%), servizi relativi all’abitazione (da +3,3% a +3,5%), servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%) e tabacchi (da +1,8% a +2,5%).
Fiducia: ritorno al 2022
Ad aprile, infine, per il terzo mese consecutivo è cresciuto l’indice di fiducia dei consumatori e per il secondo quello delle imprese, con un ritorno rispettivamente ai livelli di marzo e luglio 2022, pari esattamente a 105,5 (da 105,1) e 110,5 (da 110,1).
Per i consumatori, si è registrato un aumento del clima economico e di quello corrente, una sostanziale stabilità di quello personale e un calo del clima futuro.
Quanto alle imprese, il clima di fiducia nell’economia migliora nei servizi di mercato e nelle costruzioni, soprattutto grazie al settore della costruzione di edifici.
Cala invece nel manifatturiero, per tutti i principali raggruppamenti di industrie, e per il commercio al dettaglio.
Alberto Minazzi