Unire tutela della salute dei bambini, tecnologia dei materiali e bellezza architettonica è possibile. Anche in Uganda.
Lo testimonia il centro di chirurgia pediatrica di Entebbe, che punta a diventare punto di riferimento per le necessità chirurgiche dei bambini di tutta l’Africa.
Le eccellenze italiane per i bambini dell’Uganda
L’iniziativa, organizzata da Emergency e supportata dal Ministero della Salute del Paese africano, ha messo insieme, gratuitamente per il bene comune, alcune tra le principali eccellenze italiane.
La firma sul progetto è infatti quella di un’archistar come Renzo Piano. «Mi piace pensare all’Africa – ha dichiarato l’architetto – come un laboratorio per il futuro e non solo come uno scenario di sofferenza e di guerre dimenticate».
Se le murature, larghe 60 cm, sono state edificate in terra cruda con la tecnica di costruzione tradizionale del “pisè”, la copertura del centro è realizzata con lo zincotitanio prodotto dalla Zintek, una delle storiche aziende del polo industriale veneziano di Porto Marghera.
«Il modo migliore per aiutare l’Africa – ha commentato Gino Strada, fondatore di Emergency – è fare lì quelle stesse cose che vorremmo avere anche qui da noi, in Italia».
Il centro di chirurgia in Uganda
Collocato sulle rive del lago Vittoria, a 1.200 metri di altitudine, il centro sorge in una zona verde e salubre.
Si estende su 9.700 metri quadri e dispone di 3 sale operatorie, e 72 posti letto, di cui 6 di terapia intensiva e 16 di sub-intensiva.
È dotato di una radiologia, di un laboratorio con banca del sangue, una Tac e una farmacia. E ospita anche uffici amministrativi, servizi ausiliari, foresteria da 42 letti per i pazienti stranieri e i familiari, area di accoglienza ed educazione sanitaria e un’area giochi esterna.
A regime, lo staff è composto da 385 addetti, tra cui 179 membri del personale sanitario: chirurghi, pediatri, anestesisti, fisioterapisti, infermieri, tecnici e farmacisti. Tra questi, circa l’80% sono professionisti locali e il 20% di provenienza internazionale. Lo staff non medico è invece ugandese al 95%. Il centro punta anche alla formazione specifica di nuovi medici e infermieri di chirurgia pediatrica.
La cura dei bambini africani
I primi 6 ospiti a Entebbe sono bambini e bambine tra i 3 e gli 11 anni con problemi all’apparato genitale, gastro-intestinale o ernie sovraombelicali. Il centro curerà infatti gratuitamente minorenni afflitti da malformazioni congenite, problemi urologici e ginecologici, anomalie del tratto gastro-intestinale, patologie del sistema biliare o cheiloschisi. Va ricordato che, in Uganda, la mortalità infantile sotto i 5 anni è di 49 decessi ogni 1.000 nati, il 30% dei quali per la mancanza di cure chirurgiche adeguate.
Il centro di Emergency, che triplica la disponibilità di posti letto chirurgici per i bambini nel Paese africano, è però aperto all’intero continente. Si inserisce infatti nella rete sanitaria d’eccellenza Anme, fondata nel 2010 su iniziativa della onlus italiana, a cui hanno aderito 11 Nazioni africane e che già conta, dal 2007, sul centro Salam di cardiochirurgia in Sudan.
Una struttura sostenibile
I 120 mila metri quadri di terreno su cui sorge il centro di Entebbe sono stati messi a disposizione del Governo ugandese, che ha finanziato il 20% dei lavori e dei costi di gestione. Particolare attenzione nella costruzione della struttura, a “U”, circondata da un grande parco con 350 alberi, è stata riservata alla sostenibilità ambientale. La costruzione in pisè, innanzitutto, garantisce un’inerzia termica che mantiene naturalmente costanti la temperatura e l’umidità nell’edificio.
Una struttura in vetro e acciaio sostiene invece la copertura in acciaio e zinco-titanio. Questo materiale per l’architettura, una lega di zinco, titanio e rame, in Italia viene prodotto solo dalla veneziana Zintek di Porto Marghera. Si tratta di un materiale altamente sostenibile: riciclabile al 100%, incombustibile, non influenzato dalle variazioni di temperatura, ha una grande resistenza alla corrosione e una durata fino a 100 anni in ambiente rurale. Malleabile e adattabile, lo zinco-titanio forma uno strato autoprotettivo che lo rende esente da manutenzione.
La copertura e l’impegno etico di Zintek
A Entebbe, Zintek ha prodotto e installato anche canali di gronda (più di 800 metri), pluviali (380 metri), controsoffitti interni (56 metri quadri), corpi emergenti (75), lucernai (40) e il manto metallico di supporto (4.210 metri quadri). L’involucro di copertura, 2.670 metri quadri, è interamente rivestito da pannelli fotovoltaici, che soddisfano gran parte del fabbisogno energetico del centro. La copertura è composta da una chiusura termica, acustica, di tenuta all’acqua e all’aria e da un secondo elemento funzionale che protegge l’edificio dalla radiazione solare.
La storia del progetto, descritta in ogni sua fase, è stata descritta dall’azienda veneziana in una monografia. Un racconto che non si limita alle tecniche di costruzione, ma intende anche trasmettere il senso etico dell’opera. «Abbiamo subito accettato questa sfida – spiega Gianni Schiavon, amministratore unico di Zintek – perché il progetto sposava appieno la mission e i valori di Zintek: la promozione di un’architettura etica che metta al centro le persone e il loro benessere».
Alberto Minazzi