Neve in arrivo fino in pianura. Le rassicurazioni della presidente Ue Von der Leyen
Anche nell’anno più caldo dal 1800 (registrato più di un grado sopra le medie storiche), per l’Italia è arrivato il momento del gelo.
In queste ore, a una settimana dall’inizio dell’inverno, le temperature stanno scendendo bruscamente e l’influsso dell’aria gelida di origine artica si sta traducendo in precipitazioni che assumono carattere nevoso anche su ampi tratti di pianura.
Ma il nostro Paese è in buona compagnia, visto che gran parte dell’Europa è alle prese con la bassa pressione, incentrata sulla parte orientale del continente, e il crollo della colonnina di mercurio. Con timori sulla concreta disponibilità di sufficienti scorte di gas per il riscaldamento che, comunque, sono stati fugati dall’intervento rassicurante della presidente della Commissione dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen.
Temperature: in Veneto già toccati i -38°
Gli effetti dello sbalzo termico si sono già fatti sentire nella giornata di lunedì 12, in particolare nel Nord-Est, dove sono andati in difficoltà i collegamenti ferroviari e tranviari.
Il record, ancora una volta, è arrivato dalle montagne vicentine, con i -39,6° della dolina più gelida d’Italia, quella di Campoluzzo, a 1768 metri di quota.
A Misurina, in località Paludetto, il termometro è invece arrivato fino a -30°.
Ma non si salvano nemmeno le cittadine montane, da Asiago (-22°) a Cortina d’Ampezzo (-12°). Né i capoluoghi della pianura veneta, dove si va dai -4° di Belluno agli 0° di Venezia.
In Trentino Alto Adige, invece, sulle vette del Pizzo Lungo e Cima Beltovo, che superano i 3.100 metri, la minima è arrivata a -24°, nei paesi di San Giacomo in Val di Vizze (1440 metri di altitudine) e Sesto in Val Pusteria si sono toccati i -21°, a Monguelfo i -19°. Più “caldo” a Bolzano, con -3°.
Per oggi, le previsioni indicano però un ulteriore calo, in tutta la Pianura Padana, con minime tra i -6° e i -8° e massime che non dovrebbero superare i 4° al Nord e gli 8° su molte zone del centro.
Le nevicate attese e le previsioni
Nelle ultime ore, è intanto tornato a piovere in molte zone d’Italia, con le prime nevicate anche in pianura, come in alcuni tratti dell’Emilia centrale e occidentale. E, sottolineano i meteorologi di iLMeteo.it, la situazione è destinata a peggiorare, in particolare al Centro e al Sud, anche a poter essere interessate da nevicate, anche se senza accumuli di rilievo (al massimo di 4 cm), sono le città delle parti meridionali di Lombardia e Piemonte, come Pavia, Lodi e Cremona o Cuneo, Asti, Alessandria, Novara e Vercelli.
Dopo una tregua notturna, è in arrivo una nuova perturbazione, con possibili nubifragi tra Lazio e Campania, già nella giornata di mercoledì 14 e, prima del previsto ritorno dell’alta pressione nel weekend, anche per giovedì 15 è annunciato, soprattutto dalle ore serali, un nuovo ciclone di aria instabile. E se le precipitazioni consentiranno di ripristinare le scorte idriche, inferiori di quasi un terzo rispetto alle medie, Coldiretti stima che le gelate causeranno però anche nuovi danni alle coltivazioni, portando i danni per le campagne nel 2022 oltre i 6 miliardi di euro.
Il gelo in Europa
Le possibili nevicate, anche in pianura, comprese grandi capitali come Londra, Parigi, Berlino, Praga e Vienna, dovrebbero interessare gran parte dell’Europa.
I Paesi dove è più probabile questo fenomeno sono Germania, Inghilterra, Francia, Polonia, Paesi scandinavi e baltici, aree alpine e danubiane.
Per Spagna e Portogallo, invece, la previsione è di forti alluvioni e venti che soffieranno a grande intensità. L’ondata di gelo, in ogni caso, ha già da qualche giorno cominciato a produrre i suoi effetti.
A essere colpito dall’ondata di temperature artiche è stato soprattutto il Regno Unito, con minime da record (-15,7°) in Scozia e, purtroppo, anche un bilancio drammatico, con 3 bambini morti dopo essere caduti in un lago ghiacciato. I maggiori disagi si sono registrati a Londra, con la chiusura temporanea dell’aeroporto di Stansted e numerose cancellazioni di voli a Heathrow. In tilt, per i circa 10 centimetri di neve caduti, anche i servizi di treni e autobus, con la chiusura anche di tratti della trafficatissima tangenziale M25.
La situazione del gas in Europa
Nonostante al freddo si sia collegato anche un incremento dei consumi di gas per il riscaldamento (dal 31 ottobre all’8 dicembre si calcola che i 27 Paesi dell’Unione Europea abbiano consumato circa 53 Twh di gas), la situazione delle scorte, che pure si sono ridotte (in Italia si parla di un riempimento dell’88,6% all’8 dicembre rispetto al 95,32% di fine ottobre), resta sotto controllo, con sufficienti garanzie per riuscire ad affrontare l’inverno. I quantitativi accantonati, infatti, superano di molto la media degli ultimi 5 anni.
Un messaggio in tal senso è stato lanciato, in una conferenza stampa tenuta insieme al direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia Fatih Birol, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Per quest’inverno siamo al sicuro, la minaccia della Russia ha fallito”, ha affermato. “Abbiamo messo in atto un obbligo minimo di stoccaggio del gas – ha proseguito la presidente, invitando comunque ad accelerare sugli acquisti comuni in vista del futuro – i nostri stock sono ora riempiti per oltre il 90%, abbiamo superato l’obiettivo”.
Alberto Minazzi