Si chiama Progetto Mimosa e si riassume in un semplice volantino. In fondo, è dunque solo un piccolo aiuto che, adesso, viene offerto dai farmacisti della nostra area metropolitana.
Ma, al tempo stesso, è una importante possibilità in più che viene offerta alle donne. Perché sono davvero ancora tante, troppe, quelle che si trovano a dover affrontare episodi di violenza.
Non solo fisica, ma anche piscologica o economica.
LA VIOLENZA SULLE DONNE: I NUMERI
Il territorio provinciale di Venezia ospita sei centri antiviolenza, da San Donà di Piave, a Mestre, a Chioggia.
Nel 2018, hanno preso in carico oltre 1.000 donne che hanno denunciato episodi di violenza. In media, una richiesta di aiuto su due si è tradotta in un percorso di sostegno e prevenzione. Ma il problema vero è che, delle donne prese in carico, solo una su quattro ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.
È una questione culturale, perché, nella maggioranza dei casi, queste violenze si verificano in casa.
Tra quelle che dovrebbero essere mura “amiche” e che invece si traducono in luoghi da incubo.
Qualcosa però sta cambiando. I dati dei casi di violenza sessuale denunciati e trattati dai Carabinieri nella nostra provincia, lo scorso anno, sono stati 62. Nel 2017 erano stati 32.
A ciò si devono aggiungere le denunce per stalking (46) e gli episodi di maltrattamenti in famiglia (102). Le donne sembrano quindi più decise ad andare fino in fondo: sta cominciando a diffondersi una cultura diversa, perché non è tacendo che si contrastano le violenze e, nei casi più gravi, il femminicidio.
IL PROGETTO MIMOSA
È in questo contesto che va letta l’iniziativa cui le 214 farmacie veneziane metropolitane hanno deciso di aderire.
Il “Progetto Mimosa – Giù le mani”, spiega Emma Piumelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Venezia, nasce per iniziativa di alcune farmaciste napoletane. Si è poi esteso a tutta Italia, arrivando in Veneto inizialmente a Treviso. Adesso, la campagna di prevenzione contro la violenza sulle donne patrocinata dal Ministero della Salute è sbarcata anche a Venezia.
In concreto, si tratta di appositi corner dedicati all’accoglienza e alla distribuzione di brochure informative contenenti consigli utili e l’indicazione delle strutture a cui rivolgersi. “Cercando sul web – spiega la dottoressa Piumelli – spesso vengono fuori dei numeri a cui non risponde nessuno. Nel pieghevole che mettiamo a disposizione, abbiamo inserito quelli di strutture pienamente operanti sul territorio”. Una piccola guida, insomma, a disposizione delle donne che hanno subito violenza.
IN FARMACIA
La distribuzione, discreta, all’interno delle farmacie è poi un valore in più. “Mediamente – prosegue la presidente dell’Ordine – intercettiamo circa 100-150 pazienti al giorno, in prevalenza donne. Il corner dove possono trovare il volantino è posizionato in luoghi un po’ marginali, all’interno dei nostri esercizi, proprio per evitare che qualcuna si vergogni a ritirarne uno. Il problema della violenza è infatti ancora alquanto sommerso. C’è vergogna perché spesso avviene in famiglia. Noi miriamo semplicemente a far prendere alle donne coscienza del fatto che non c’è nulla di cui vergognarsi e, anzi, c’è chi può dare loro veramente una mano”.