“Com’è stato chiaro fin da subito, adesso lo confermiamo: la prima opera che sarà realizzata, nell’area dell’ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia, sarà il nuovo distretto sanitario”.
Anche se manca ancora la data dell’intervento complessivo, la rassicurazione sulla priorità del futuro del presidio ospedaliero sull’isola del Lido arriva dalla voce più autorevole, nel contesto specifico. Ovvero il direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR, Marco Sangiorgio. In altre parole, il rappresentante di chi, nell’intervento sull’area oggi degradata, metterà i soldi necessari per il suo recupero e il suo rilancio.
Il via? Tra qualche mese
I tempi precisi per il passaggio dalle parole ai fatti ancora non ci sono. “Ci sono – riprende Sangiorgio, che ha parlato del Lido a margine dell’inaugurazione del nuovo studentato a Santa Marta – ancora alcune cose da mettere a posto, dalla variante necessaria alle autorizzazioni della Sovrintendenza, che comunque continua a mostrarsi collaborativa. C’è poi ancora da risolvere col Demanio la questione del monoblocco. Io comunque sono ottimista e credo quindi che, tra qualche mese, le cose si sistemeranno e si potrà partire”.
Cdp, comunque, resta assolutamente convinta della bontà del progetto. “A me – ammette il direttore generale – piace tantissimo, posso dire di esserne innamorato. L’investimento è importante, 138 milioni di euro, ma noi ci siamo e stiamo continuando a lavorarci”.
Il progetto
Sangiorgio ha confermato che l’ipotesi di intervento resta sostanzialmente quella presentata qualche mese fa nell’incontro tenutosi proprio all’interno dell’ex Ospedale: “Il progetto è quello: abbiamo semplicemente rivisitato alcuni aspetti, sulla base di alcune indicazioni ricevute. Ma la sostanza non cambia”.
Nell’area, così, troveranno posto le strutture ricettive, il già citato nuovo distretto sanitario, ma anche la nuova Academy del Turismo. “Come il mantenimento del presidio a tutela della salute di residenti e turisti, anche questo importante polo formativo costituisce la parte centrale del progetto complessivo, che porterà nuova occupazione e quindi un’importante ricaduta economica”, precisa.
Quanto, infine, alle strutture, il rappresentante di Cdp spiega: “Bisognerà trovare il giusto equilibrio tra la conservazione del già edificato, che rimarrà per la gran parte in piedi, e la demolizione dell’esistente, per lasciare spazio a nuove costruzioni più moderne”.