Anche l’ultimo, involontario baluardo delle chiusure per Covid sta per cadere.
Dopo quello dello scorso giugno per i locali da ballo purché all’aperto (non seguito però dal necessario provvedimento statale), il Comitato Tecnico Scientifico ha infatti dato il suo nulla osta alla riapertura di discoteche e sale da ballo, anche se la decisione ultima in merito spetterà adesso al Governo, probabilmente già nel prossimo Consiglio dei Ministri, che dovrebbe tenersi giovedì 7 ottobre.
Nelle indicazioni espresse nel parere seguente alla richiesta di un’analisi specifica delle condizioni per la riapertura, il Cts ha in ogni caso fissato anche i criteri che potrebbero confluire nelle future linee guida.
Secondo gli esperti, cioè, le discoteche sarebbero autorizzate a riaprire nelle regioni in “zona bianca”, ma solo con uno riempimento al 35% al chiuso e al 50% all’aperto rispetto alla capienza massima consentita. Nel conto delle presenze rientrerebbe anche il personale dipendente fisicamente operativo nel locale.
Fermo restando l‘obbligo di presentazione del Green pass da parte dei clienti all’ingresso, con contestuale obbligatoria registrazione ai fini dell’eventuale necessità di un contact tracing, il Comitato Tecnico Scientifico ha precisato inoltre che la mascherina va obbligatoriamente indossata durante l’intera permanenza in discoteca, anche se non durante il ballo strettamente inteso.
Questo viene infatti paragonato alle altre attività fisiche, come quelle in palestra o in piscina, che già vengono svolte al chiuso e riguardo alle quali è concesso di effettuarle senza l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale. Pur sottolineando lo stesso Cts che il ballo si configura come una delle attività che presenta “i rischi più elevati per la diffusione del virus”.
Tra le ulteriori indicazioni, l’utilizzo nei locali di impianti di aerazione senza ricircolo d’aria, l’uso obbligatorio di bicchieri monouso, la garanzia della possibilità per gli utenti di una frequente igienizzazione delle mani e l’adeguata sanificazione dei luoghi destinati alla pubblica fruizione.
Quanto alla data dell’effettiva riapertura, la decisione spetterà al Governo.
Gli esperti del Cts, in tema, hanno semplicemente fornito il consiglio di procedere “con una progressiva gradualità”.
L’auspicio espresso da parte dei gestori, che salutano con favore l’ipotesi di riapertura ma ritengono che le condizioni fissate incidano in maniera eccessiva sui costi, è quello che, in sede di decreto, il Governo fissi percentuali più alte di capienza concessa, come potrebbe avvenire, nello stesso provvedimento, anche per cinema, teatri, luoghi di spettacolo e impianti sportivi.
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Discoteche: ok del Cts alla riapertura
6 Ottobre 2021
Tag: coronavirus