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Disabili, in arrivo il Cude, contrassegno unico europeo

Disabili, in arrivo il Cude, contrassegno unico europeo

Un unico pass per semplificare la vita di tutte le persone diversamente abili. Questa la novità che presto migliorerà la vita di milioni di persone in tutta Europa.
Il provvedimento è stato annunciato dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini e dalla ministra per le Disabilità Erika Stefani.
Verrà infatti realizzata una piattaforma unica con un grande database che conterrà le targhe di tutta Italia associate ai contrassegni disabili e sarà quindi possibile per gli utenti evitare lungaggini burocratiche.
“Non è un’innovazione normativa – ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini – ma nel cambiamento delle procedure, il ministero ha voluto e finanziato questo progetto.”
La piattaforma informatica sarà operativa entro tre mesi e, fa sapere il ministro Giovannini, sarà di facile utilizzo.
Il Cude (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) permetterà di non dover ogni volta dare preavviso con due tre giorni di anticipo qualora un disabile abbia la necessità di recarsi in una zona a traffico limitato.
“C’era molta attesa per questo strumento – ha dichiarato la ministra per le Disabilità Erika Stefani-  e stiamo dando una risposta per rendere effettivo il diritto alla mobilità. Il vero modo per affrontare la disabilità non sta nelle leggi speciali ma nel fare in modo che l’attuale impianto normativo consenta a tutti di esserci. Il Paese oggi fa un grande passo in avanti”.
Questa importante novità normativa, attesa dalla categoria da anni, permette di assegnare il contrassegno alla persona con disabilità e non più alla macchina.
Il titolare del contrassegno Cude infatti potrà sempre modificare la targa associata al proprio permesso.
Questo consentirà anche di limitare tutti i “furbetti” del contrassegno. Infatti, è bene ricordarlo, la norma stabilisce che non si può usufruire del contrassegno se non si usa la vettura per il disabile che deve essere a bordo e se non lo è, chi è in quel momento alla guida deve dimostrare di prestare assistenza allo stesso.

 

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