Il rilancio delle attività economiche in crisi è la nuova priorità dell’Italia che vuole uscire dalla pandemia.
Il Consiglio dei Ministri, nel corso di una seduta iniziata il 14 aprile e durata ben due giorni, ha ora approvato il nuovo Documento di economia e finanza, che prevede un deficit per altri 40 miliardi di euro, più di metà dei quali saranno destinati a sostenere economicamente innanzitutto il sistema delle imprese.
L’ulteriore scostamento di bilancio la prossima settimana sarà sottoposto al voto in Parlamento. Def e scostamento sono le premesse fondamentali per arrivare, entro la fine di aprile, al nuovo decreto per fronteggiare concretamente le pesanti conseguenze economiche derivanti dalla pandemia.
Le misure per le imprese
I sostegni a partite Iva e imprese, che privilegeranno la celerità, assorbiranno oltre la metà delle risorse.
Il confronto è ancora aperto, quanto al meccanismo, tra chi sostiene di continuare a basarsi sul fatturato e chi preferirebbe introdurre un calcolo legato a dati di bilancio più consolidati.
Tra le ipotesi circolate negli ultimi giorni, quella di prevedere un indennizzo a fondo perduto in percentuale rispetto alle perdite subite non in una, ma in due mensilità. Il contributo statale dovrebbe essere erogato dall’Agenzia delle Entrate a tutte le imprese e alle partite Iva che hanno registrato una perdita di almeno il 30% del fatturato.
Il sostegno
Se si opterà ancora per il criterio del fatturato, la percentuale della copertura garantita dallo Stato dovrebbe andare dal 10% al 60% della perdita. Sarà maggiore la quota riconosciuta alle imprese con un fatturato fino a 100 mila euro e minima per quelle che fatturano tra i 5 e i 10 milioni di euro. Il nuovo decreto dovrebbe rifinanziare anche il credito d’imposta del 60% per i canoni degli affitti commerciali.
Per le piccole e medie imprese, si sta pensando a estendere la moratoria sui crediti e a prorogare fino a fine anno la scadenza del regime di garanzia.
Tasse e bollette
Il Consiglio dei Ministri ha infatti previsto anche la copertura dei costi fissi.
Questi si dovrebbero tradurre nello stop alla rata di giugno dell’Imu, nella sospensione della tassa di occupazione del suolo pubblico e probabilmente nella proroga di altri 6 mesi dell’esenzione della Tosap e della Cosap per alberghi, ristoranti ed altri esercizi. Altri fondi dovrebbero inoltre essere destinati agli enti locali.
Le misure per il lavoro
Allo studio anche aiuti anche per le nuove assunzioni a tempo determinato di disoccupati, lavoratori in cassa integrazione o percettori del reddito di cittadinanza e la proroga delle indennità per gli stagionali.
Tra le nuove misure per i giovani, l’idea è quella di prevedere uno sgravio fiscale sull’accensione dei mutui per l’acquisto della prima casa.
Il piano di ripresa e resilienza
Tra le novità, la previsione, fino al 2030, di un fondo complementare per il finanziamento delle opere infrastrutturali che non rientrano nei parametri del recovery plan. Sarà finanziato in deficit, per un totale di 30 miliardi.
Il fondo si inserisce all’interno del più ampio Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) per il quale sono a disposizione complessivi 237 miliardi e che sarà illustrato al Parlamento probabilmente entro fine mese.
Gli scostamenti di bilancio per il Covid
Il nuovo decreto si inserisrà nella scia degli altri provvedimenti presi dal Governo a partire dalla primavera 2020.
Con il decreto “Rilancio” di maggio, convertito in legge a luglio, l’esecutivo facente capo a Giuseppe Conte stanziò i primi 55 miliardi di euro per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza-coronavirus. Nuovi scostamenti furono poi consentiti con il decreto “Agosto”, convertito ad ottobre, e con i quattro decreti “Ristori” dell’autunno 2020, poi accorpati in un’unica legge.
Il decreto “Sostegni”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo del 2021, è stato il primo atto del nuovo premier, Mario Draghi, e ha introdotto uno scostamento di 32 miliardi dal bilancio statale.
Alberto Minazzi