Il “decreto Ristori” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e prevede, come anticipato, uno stanziamento di 6,2 miliardi di euro in termini di saldo da finanziare. Secondo le proiezioni del Mef, la cifra che verrà destinata al Veneto si aggirerà intorno ai 500 milioni di euro. Una previsione basata sulle 36500 aziende e partite iva che già a marzo e ad aprile avevano beneficiato dei contributi previsti da Palazzo Chigi. “Ristori”, il nome legato al Decreto, svela la ratio del nuovo provvedimento del Governo: ristorare appunto le categorie produttive più duramente colpite dalle nuove chiusure disposte dall’esecutivo.
Il testo del “Decreto Ristori”
Ecco nello specifico quali sono le principali misure introdotte dal nuovo decreto.
Contributi a fondo perduto
Per i ristori a fondo perduto è stata stanziata la voce più ingente del decreto, ben 2,4 miliardi di euro.
Sono quelli destinati soprattutto a bar e ristoranti, costretti a lavorare a orario ridotto con chiusura in orario serale, notoriamente il più redditizio per questo settore.
Le imprese riceveranno le risorse in oggetto con la stessa modalità già prevista dal decreto “Rilancio” del 19 maggio.
La novità questa volta riguarda l’allargamento della platea dei beneficiari, con l’inclusione delle aziende con una soglia di fatturato maggiore ai 5 milioni di euro. Come più volte anticipato, potranno presentare la domanda anche le imprese che hanno già richiesto e usufruito in precedenza dei contributi.
Il ministro dell’Economia, durante la presentazione del decreto in conferenza stampa, ha sottolineato che l’erogazione dei ristori avverrà in automatico sul conto corrente entro il 15 novembre.
L’altra novità è che gli indennizzi saranno maggiori rispetto a quelli erogati con il precedente decreto, variando dal 100% al 400% di quanto previsto in precedenza. I contributi cambieranno a seconda della tipologia di attività economica individuata in base ai codici Ateco.
Proroga della Cassa Integrazione
E’ stato esteso di ulteriori sei settimane il lasso di tempo in cui sarà possibile richiedere la Cassa integrazione. Sei settimane di cui si potrà usufruire fino al 31 gennaio del 2021.
Una misura che riguarda le imprese che hanno terminato le precedenti settimane di Cassa Integrazione e le aziende soggette a chiusura o limitazione della propria attività.
Esonero dal versamento dei contributi previdenziali
I datori di lavoro che hanno sospeso o ridotto sensibilmente la propria attività a causa dell’epidemia da Coronavirus, potranno usufruire dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 4 mesi, entro il 31 maggio del 2021.
L’esonero sarà direttamente proporzionale alla diminuzione del fatturato: corrisponderà al 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%. Se la riduzione è pari o maggiore al 20%, in quel caso l’esonero sarà pari al 100% dei contributi previdenziali.
Estensione del credito d’imposta sugli affitti
Un’estensione che riguarderà i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Anche in questo caso la novità riguarderà l’allargamento della platea dei beneficiari, con l’inclusione delle imprese con fatturato superiore ai 5 milioni di euro e un calo dei ricavi del 50%.
Imu: cancellata la seconda rata
Per le attività produttive interessate dalle limitazioni dell’ultimo DPCM è prevista la cancellazione della seconda rata IMU 2020.
Misure specifiche per i settori più colpiti dall’ultimo DPCM
– Settore spettacolo: 1000 euro di indennità per il lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo
– Settore turismo: proroga della cassa integrazione e indennità speciali
– Settore sport: indennità da 800 euro destinata a tutti i lavoratori del mondo dello sport che avevano già ottenuto gli indennizzi conseguenti ai decreti “Cura Italia” e “Rilancio”.
– Per le agenzie di viaggio e tour operator previsto un fondo di sostegno da 400 milioni di euro
– Per l’editoria, le fiere e i congressi previsto un fondo di sostegno da 100 milioni di euro
– Per il settore alberghiero e termale previsto un fondo di sostegno da 100 milioni di euro
– Per il settore export e fiere internazionali previsto un fondo di sostegno da 400 milioni di euro
– Per le filiere di agricoltura e pesca previsto un fondo di sostegno da 100 milioni di euro, sotto forma di contribuiti a fondo perduto.
Oltre alle misure economiche, il decreto-legge prevede anche lo stanziamento di risorse destinate alla “salute e alla sicurezza”. Nello specifico verranno messe a disposizione le somme necessarie per somministrare 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia. Inoltre verrà istituito il “Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing” presso il Ministero della Salute.